L'Agenzia delle entrate dà ragione ai frontalieri

Il senatore morbegnese Mauro Del Barba: "Finalmente una definizione di frontalieri di fascia giusta e chiara. E' sufficiente risiedere a 20 chilometri dal confine con la Svizzera per essere frontaliere, anche se si lavora in un Cantone più lontano"

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

Sondrio, 29 marzo 2017 - "Nel corso di questi mesi di lavoro e di studio sulle misure fiscali per i lavoratori impegnati in Svizzera, avevo preso con le decine di frontalieri valtellinesi e valchiavennaschi personalmente incontrati l’impegno chiaro di mettere ordine all’assurda situazione in materia di definizione di frontalieri di fascia: ieri finalmente è uscito il conseguente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, che sposa in pieno quanto ottenuto con il precedente ordine del giorno a mia firma già avallato dal Governo”. Così il senatore morbegnese Mauro Del Barba, che da tempo si sta battendo per migliorare le condizioni dei lavoratori frontalieri mettendo ordine nel caos fiscale e normativo in materia. “Dopo l’emendamento a mia prima firma sulla voluntary al 5%, che ha permesso un risparmio di parecchi milioni di euro ai frontalieri di tutta la Lombardia, il Parlamento aveva approvato un mio ordine del giorno per impegnare il Governo a fornire una definizione chiara e più equa di lavoratore frontaliero svizzero. Ieri l’Agenzia delle Entrate ha chiarito, attraverso un’apposita risoluzione, che la qualifica di frontaliere svizzero spetta esclusivamente ai lavoratori che risiedono in un comune il cui territorio sia compreso, in tutto o in parte, nella fascia di 20 chilometri dal confine con uno dei tre cantoni Ticino, Grigioni o Vallese indipendentemente da quale di questi cantoni sia quello destinatario del rapporto di lavoro”.

“Si tratta di un passo avanti non da poco, visto che fino ad oggi l’interpretazione si riferiva al singolo cantone ove si prestava l’attività lavorativa, escludendo così un gran numero di soggetti dai benefici della qualifica di frontaliere di fascia.” fa notare il senatore morbegnese, che ha portato avanti dalla sua elezione una politica di collaborazione con le autorità elvetiche con lo scopo di migliorare le condizioni economiche e sociali dei cittadini e delle imprese della Valtellina e della Valchiavenna. “Non è stato facile individuare la strada giusta da percorrere, dopo anni di parole generiche mai seguiti da fatti concreti, per correggere questa stortura. Questo risultato è frutto di un lavoro corale portato avanti in costante dialogo con i sindacati, l’Ordine dei commercialisti e i dirigenti dell’Agenzia delle entrate di Sondrio e Roma, attraverso un lavoro quotidiano spesso sottotraccia e l’analisi di numerosi casi che hanno coinvolto i nostri frontalieri. Sulla scorta di queste collaborazioni positive continueremo il lavoro e l'attività di informazione verso i cittadini. Prossimo obiettivo sarà chiarire definitivamente la tassazione del secondo pilastro, con l'auspicio che quanto ottenuto in sede di Voluntary Disclousure sia interamente replicabile.