"Minacciati con la pistola per strada", il racconto da incubo di due sondriesi

"Ero del tutto sotto choc e il bambino che era con noi terrorizzato"

Una pistola

Una pistola

Sondrio, 28 luglio 2016 - Un diverbio tra due automobilisti, uno suona il clacson, come per mandarlo a quel paese, l’altro scende dall’auto impugnando una pistola. Sembra la scena di un film di quart’ordine, o un episodio di ordinaria follia nel quartiere malfamato di una grande città. Invece è accaduto nella tranquilla Sondrio, in una zona centrale, a pochi passi dalla Caserma dei carabinieri.

L’episodio risale all’11 luglio scorso e i malcapitati protagonisti, dopo ovviamente aver allertato le forze dell’ordine, hanno deciso di renderlo pubblico anche sulla pagina Facebook «Sei di Sondrio se». Già la sera stessa Alfio M. ha raccontato quello che era accaduto, anche se in maniera molto confusa probabilmente a causa dello choc. Sembrava finita lì, qualcuno ha anche pensato ad una «bufala», invece ieri l’amica che era con lui in macchina (con loro c’era anche un bambino di 7 anni) ha confermato l’episodio e, da noi contattata, ci ha raccontato nel dettaglio quello che è accaduto.

«Stavamo scendendo da Montagna in Valtellina, all’altezza della località Raia un’auto davanti a noi ha inchiodato, e pure noi per evitare di tamponarla – spiega –. Il mio amico ha suonato il clacson, il guidatore allora è sceso dall’auto e ci ha puntato contro la pistola. Noi siamo rimasti scioccati, il tizio è rimontato in macchina e di corsa se ne è andato, svoltando a destra verso il centro di Sondrio. Ho cercato di prendere il numero di targa ma non sono riuscita, ero talmente sotto choc, e il bambino era terrorizzato. So solo che era un macchinone grigio metallizzato». Alfio M. è subito andato alle forze dell’ordine, prima in Questura e il giorno dopo anche dai carabinieri.

«Dicono che senza la targa sarà difficile individuarlo, a meno che le telecamere di videosorveglianza abbiano ripreso la scena e la targa dell’auto», continua la donna nel suo racconto. Ma la vicenda pare essere ancora più contorta.

«C’era anche un furgoncino bianco – spiega la protagonista dell’episodio – che insieme all’auto già prima ci aveva sorpassato correndo come pazzi. Tant’è che ho pensato potesse trattarsi di ladri in fuga. E, ci ho pensato solo dopo, una volta finito tutto, anche il furgone si è fermato quando quel tizio è sceso con la pistola, penso fossero insieme. Non credo fossero persone di qui, lo abbiamo visto bene in faccia, sarebbe ancora più folle».