Tovo, uccide il figlio di 7 anni e si impicca. Il biglietto d’addio: "Perdonami"

Valtellina, ha atteso che la moglie uscisse per soffocare il bimbo FOTOGALLERY di MICHELE PUSTERLA

Il dramma di Tovo: a destra Protasio Sala, a sinistra il piccolo Pietro

Il dramma di Tovo: a destra Protasio Sala, a sinistra il piccolo Pietro

Sondrio, 30 maggio 2016 -  Dramma della follia nel pomeriggio di ieri in Valtellina. Un uomo di 43 anni, Protasio Sala, secondo le prime informazioni trapelate dallo stretto riserbo nella tarda serata di domenica sul drammatico episodio, ha atteso che la moglie uscisse di casa per andare al lavoro in ospedale e, attorno alle 15, ha ucciso il figlioletto Pietro, sette anni compiuti l’altroieri, soffocandolo. E poi si è tolto la vita impiccandosi, lasciando un biglietto di scuse alla consorte. Il tragico epilogo a una crisi coniugale? Un improvviso raptus senza, al momento, una spiegazione? Si dovrà indagare a lungo e non sarà facile scrutare nella mente di chi non c’è più. Non ci sarebbero invece dubbi, stando alle prime indagini dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tirano e dei colleghi giunti dal comando provinciale di Sondrio, che si tratti di un caso di omicidio-suicidio.

A consentire la macabra scoperta di padre e figlioletto senza vita è stato un vicino di casa che cercava l’uomo – ex gestore di un bar a Grosio, paese distante pochi chilometri di cui è originario, ora manutentore alla Casa di riposo – col quale era d’accordo per svolgere insieme un lavoretto domestico. Al campanello non rispondeva nessuno e, a quel punto, ha provato ad aprire la porta che, spesso da queste parti, si usa ancora lasciare non chiusa a chiave. E, invece, stavolta, contrariamente a tante altre volte, risulta sbarrata.

Si insospettisce perché nota la luce accesa all’interno della villetta di via Castello a Tovo Sant’Agata, paese di circa 600 abitanti immerso nei meleti della Valtellina, fuori dai circuiti delle mete dei vacanzieri diretti a Livigno o a Bormio. Scatta l’allarme, ma quando sul posto giunge l’ambulanza il medico non può fare altro che constatare il decesso dei due. Non c’è più nulla da fare. Nel frattempo, infatti, erano stati allertati anche i vigili del fuoco che avevano spaccato una finestra per entrare nell’alloggio. Una volta scoperti i cadaveri nonè rimasto che chiedere l’intervento delle pompe funebri, informato il magistrato di turno della Procura di Sondrio.

A serata inoltrata il sostituto procuratore Barbara Benzi era ancora impegnata sul luogo della tragedia familiare con i carabinieri della Scientifica per i rilievi. Più tardi, nella vicina caserma dei carabinieri di Grosotto, verrà ascoltata la moglie dell’uomo, Piera Pini, infermiera all’ospedale Morelli di Sondalo, e anche il vicino che per primo ha dato l’allarme. Maggiori certezze sul giallo della Valtellina arriveranno dalle autopsie già disposte dalla Procura, dopo i primi accertamenti condotti dal medico legale che si è intrattenuto a lungo nella villetta teatro del gravissimo fatto di sangue che ha scosso la vita degli abitanti di un paese tranquillo, dove non succede mai nulla e che per questo motivo non è certo abituato a finire sulle prime pagine dei giornali.

di MICHELE PUSTERLA