Nuova vita per palazzo Vertemate: da Fondazione Cariplo arrivano 400mila euro

«Da monumento museale a patrimonio culturale per lo sviluppo»

Il palazzo Vertemate Franchi a Piuro

Il palazzo Vertemate Franchi a Piuro

Piuro (Sondrio), 22 luglio 2016 - Un contributo di 400 mila euro per palazzo Vertemate Franchi è stato deliberato nei giorni scorsi dal Consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo. «Un bellissimo progetto per trasformare palazzo Vertemate Franchi da monumento museale a patrimonio culturale per lo sviluppo, luogo di cultura, ricerca e innovazione ma anche incubatore di opportunità imprenditoriali - ha spiegato Marco Dell’Acqua, membro della Commissione centrale di beneficenza di Fondazione Cariplo e presidente della Fondazione Pro Valtellina -. Obiettivi importanti oltre a quelli di valorizzazione del patrimonio storico artistico e del paesaggio, sono la promozione delle filiere produttive locali, anche attraverso l’attivazione di sperimentazioni imprenditoriali innovative, e la creazione di occasioni di formazione professionale e di occupazione reale». Il rilancio e lo sviluppo di palazzo Vertemate é certamente uno di quegli obiettivi che molte amministrazioni comunali si danno da tempo.

Da sinistra, Marco Dell’Acqua e Luca Della Bitta

E Chiavenna ringrazia la Fondazione Cariplo che ha riconosciuto la positività di un lavoro svolto e di una proposta per il futuro del palazzo erogando al Comune (ente proprietario) un significativo contributo sul bando «Patrimonio Culturale per lo Sviluppo». «Un ringraziamento al nostro Ufficio tecnico comunale e a tutto lo staff che ha collaborato con noi per questo primo importante traguardo - commenta il sindaco, Luca Della Bitta -. Il progetto portato avanti in sinergia dagli assessorati al Turismo e alla Cultura, prevede importanti opere di natura edilizia in particolare sulle pertinenze del palazzo storico prevedendo il restauro del torchio e la vecchia dimora del custode attraverso le opere necessarie ad una rifunzionalizzazione degli spazi dedicati all’accoglienza e al ristoro con valorizzazione delle tipicità locali; ma soprattutto rilancia la capacità di costruire una gestione organica ed innovativa di questo splendido bene in grado di coinvolgere le diverse realtà produttive locali, puntando ad un nuovo modello di gestione in grado di raggiungere l’auto-sostenibilità. Una sfida importante per pensare ad un nuovo concetto di “museo aperto”».