Sondrio, rubava gioielli in ospedale a pazienti in fin di vita: nei guai operatrice sanitaria

È una donna del capoluogo lombardo l'autrice dei furti denunciati dai malati ricoverati

I La polizia in azione (National Press)

I La polizia in azione (National Press)

Sondrio, 22 maggio 2015 - Aspettava che i pazienti fossero soli per rubare gioielli e carte dai portafogli. È un operatore sanitario in servizio all’ospedale di Sondrio l’autore dei furti denunciati da alcuni degenti ricoverati in via Stelvio. Le indagini coordinate dal dirigente della Squadra Mobile della questura di Sondrio, Carlo Bartelli, hanno portato alla denuncia a piede libero con l’accusa di ricettazione di una donna - G.V. di 46 anni - residente nel capoluogo valtellinese.

Gli agenti hanno passato al setaccio i negozi di Sondrio che acquistano oro in cambio di denaro contante. Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile, la donna sfilava gioielli dalle mani di pazienti che si trovavano in condizioni di salute particolarmente gravi. Alcuni, addirittura, in stato di coma. Aspettava che il personale dell’ospedale fosse impegnato e che il periodo di visite dei parenti fosse concluso e iniziava a rubare. I furti denunciati sono cinque, compresi nel periodo tra marzo e maggio. «Ma l’attività di smercio dell’oro operata dalla donna - sottolinea Bartelli - è superiore ai casi denunciati». Ecco perché l’indagine della polizia non può ancora dirsi conclusa.

La Mobile ha denunciato anche una badante valtellinese - R.T. di 43 anni - che rubava nella famiglia dove era assunta. La donna aveva già commesso furti nelle case dove in passato prestava servizio.

L’attività investigativa della questura di Sondrio dell’ultimo mese ha portato all’esecuzione della misura cautelare in carcere nei confronti dell’autore della rapina con sequestro di persona all’ufficio postale di Caiolo (600 euro il bottino).

Il 1 aprile 2014, Gabriele D’Agostin, 52enne di Seregno con precedenti per reati simili, raggiunse le Poste con un Fiat Doblò giallo, poi risultato rubato. A lui gli agenti guidati da Bartelli sono risaliti grazie anche all’utilizzo di intercettazioni. Il 52enne, già detenuto nel carcere di Como al momento dell’esecuzione della misura cautelare, è accusato di rapina e sequestro di persona.