Impresa De Gasperi: record sul monte Ortles

Il campione di corsa in montagna dell'Alta Valle ha compltato la scalata ed è sceso a valle in 2 ore e 36 minuti. GUARDA IL VIDEO

Marco De Gasperi sull'Ortles (Boy Mountain Dreams)

Marco De Gasperi sull'Ortles (Boy Mountain Dreams)

Bormio, 3 luglio 2015 - Marco De Gasperi centra un altro record. Straordinaria impresa del 38enne atleta dell’Alta Valle che ha scalato l’Ortles ed è sceso in sole 2h36’49''. Il campionissimo della corsa in montagna, capace in carriera di vincere ben 6 titoli mondiali, ha coronato un sogno.

"Fin da bambino, ho sempre sognato. Anche oggi mi capita spesso di sognare, specie quando m’incanto guardando le montagne", racconta De Gasperi. " I sogni sono sempre stati l’anima e il motore della mia vita, sia quelli realizzati che quelli rimasti incompiuti. A dirla tutta, i sogni incompiuti, spesso e volentieri, hanno coinciso con i miei rimpianti. Oggi l’istinto mi ha riportato su tutti i miei sogni incompiuti, a partire dai primi, quelli fatti da un ragazzino che sognava unicamente di scalare le montagne di corsa. Quando tredicenne sono salito per la prima volta sull’Ortles in compagnia di mio cugino Michele Compagnoni, ho subito sognato di ritornare in cima correndo il più velocemente possibile. Da oggi, ho un sogno incompiuto in meno e uno realizzato in più"

 L’impresa è incominciata alle prime ore della mattinata dalla località altoatesina di Solda, in val Venosta. L’atleta del Gruppo Sportivo della Forestale ha dovuto affrontare un percorso con un dislivello complessivo di 4000 metri. Partito di gran carriera, con l’ausilio solo delle racchette e con un abbigliamento tecnico adeguato, il 38enne dell’Alta Valtellina è salito fino ai 3905 metri dell’Ortles, la montagna più alta del gruppo dell’Ortles Cevedale, ed è ritornato a valle fermando le lancette del cronometro sul tempo di 2h36’49''. 

"Affrontare l’Ortles dopo averne studiato attentamente il percorso e pianificato la salita è stata un’esperienza unica ed emozionante" racconta De Gasperi. "Le condizioni della montagna nella sua parte alta si sono rivelate alquanto difficili a causa delle alte temperature che hanno ammorbidito eccessivamente lo strato di neve sul ghiacciaio. Sento invece di aver corso bene, sia in salita che in discesa, nella prima parte, quella tra Solda e il rifugio Payer, e nel successivo tratto tecnico sulla cresta che conduce all’inizio del ghiacciaio. Nel tratto chiave su roccia, ho cercato di rimanere concentrato nel miglior modo possibile perché consapevole che stavo affrontando la montagna per una performance cronometrica e, quindi, a discapito della sicurezza".