Mucche maltrattate, l’Apa ribatte sdegnata: "Niente di vero"

La Lav accusa gli allevatori di aver ostruito le mammelle delle bestie con dell’Attack, in modo da ostacolare la produzione di latte e rendere più generose le forme delle mucche di EMMANUELA TUBELLI

Mucca in una foto di repertorio (L.Gallitto)

Mucca in una foto di repertorio (L.Gallitto)

Bormio, 5 maggio 2016 - Piovono critiche da parte della Lav sulla tradizionale esposizione di mucche da latte andata in scena domenica 1° maggio a Bormio, nell’ambito del progetto «Ritorno alla Terra», che ogni anno porta all’assegnazione dell’ambitissimo premio Miss Bruna. L’ente, attivissimo sul territorio anche per quanto concerne le pratiche zootecniche, accusa gli allevatori di aver ostruito le mammelle delle bestie con dell’Attack, in modo da ostacolare la produzione di latte e rendere più generose le forme delle mucche.

Così in una nota stampa si domanda: «se è per impedire la perdita di latte dalle mammelle o esaltare oltremodo la ricchezza contenuta in quelle anomale sacche, che domenica 1° maggio siano stati sigillati i condotti lattiferi dei capezzoli di alcune vacche? Come? Con l’Attak. Semplicemente con quel liquido chimico, terribilmente appiccicoso e vischioso, puzzolente, irritante, chiamato Attak».

Stando a quanto si apprende nel comunicato diffuso dalla Lav, supportato da alcune testimonianze di vari attivisti, gli allevatori avrebbero sottoposto il proprio bestiame ad una simile, dannosa pratica al fine di accaparrarsi l’agognato titolo, senza tener ferma la necessità di salvaguardare il benessere e la piena salute dei malcapitati animali. Rigetta, di contro, qualsiasi accusa, ritenendola del tutto infondata, Gianmario Tramanzoli, direttore dell’Apa, l’Associazione provinciale allevatori: «Non si può commentare in alcun modo simili illazioni. L’unica risposta è l’invito rivolto a tutti gli attivisti a prendere realmente parte alle nostre manifestazioni, per verificare con i propri occhi come gli allevatori trattano gli animali».