Mercoledì 24 Aprile 2024

Giallo a Sondrio, giovane trovato cadavere: il corpo senza vita era nelle acque del Mallero

La vittima è Cristian Scherini. Il corpo ripescato dalle gelide acque del torrente Mallero di Michele Pusterla

Cristian Scherini., il giovane morto a Sondrio (Orlandi)

Cristian Scherini., il giovane morto a Sondrio (Orlandi)

Sondrio, 9 dicembre 2014 - Nella tarda mattinata di ieri i Vigili del fuoco del comando provinciale di Sondrio, con un canotto, hanno ripescato dalle gelide acque del torrente Mallero, alla confluenza con l’Adda, al confine col territorio comunale di Albosaggia, il corpo senza vita di un giovane che nella serata precedente non era rincasato nella sua abitazione nel capoluogo valtellinese.

Decine di persone che, in quel momento, per tenersi in forma, approfittando della giornata festiva, stavano percorrendo a piedi o in bicicletta la pista del «Sentiero Valtellina», hanno assistito all’arrivo di diversi agenti delle Volanti della questura cittadina, di una pattuglia dei carabinieri dalla caserma Alessi e di pompieri. Prima uno dei tanti escursionisti aveva visto affiorare dalle acque il cadavere di una persona, all’apparenza di giovane età, e aveva provveduto a lanciare con tempestività l’allarme alla centrale operativa del 118.

Una volta riportato a riva il corpo senza vita è stato poi possibile accertare che si trattava dello studente 18enne Cristian Scherini, iscritto all’Istituto tecnico commerciale «De Simoni» nel capoluogo valtellinese, del quale il padre nella notte aveva Cristian Scherini denunciato in questura la scomparsa. «Mio figlio di soli 18 anni - aveva detto il genitore, comprensibilmente preoccupato - non è rincasato. In giornata avevamo avuto un’accesa discussione, ma ritengo come tante ne possono capitare in tutte le famiglie in virtù anche della differenza d’età fra genitori e figli».

Poi, alcune ore dopo la denuncia di scomparsa e l’inizio delle ricerche, il triste epilogo che ha gettato nel più cupo sconforto la famiglia del giovane studente e i compagni dell’Istituto superiore che frequentava in città. Si è trattato di una disgrazia, di una terribile fatalità, di una caduta accidentale dal muretto che sovrasta il corso d’acqua? Un incidente favorito pure dall’oscurità della notte? O un gioco con amici finito nel modo più tragico? Sul luogo, dopo gli agenti delle Volanti, sono intervenuti anche i poliziotti della Squadra Mobile per avviare le prime indagini sull’accaduto. In attesa dell’autopsia, che potrebbe essere disposta nelle prossime ore dalla Procura, se il magistrato di turno non dovesse accontentarsi della ricognizione esterna sulla salma, l’ipotesi al momento più accreditata per spiegare la morte del ragazzo parrebbe essere quella del gesto disperato. Su Facebook, lo scorso gennaio, scherzava invece sulla morte con un amico. Il coetaneo commentando una foto gli diceva: «Sembri dentro a una bara». E Scherini: «Ah ah, te ci finerai fra poco». E l’amico: «Ah, ah. Ti porto con me però». E Cristian: «No grazie».