Grosotto, giallo di Veronica: migliora il chierichetto aggredito. «Gianmario ora fa ginnastica»

Il 34enne potrebbe riconoscere il suo aggressore ma per il momento non parla. Qualcuno cercò di ucciderlo la stessa notte in cui Veronica Balsamo fu trovata senza vita

Il luogo del ritrovamento del corpo di Veronica Balsamo e nel riquadro Gianmario Lucchini

Il luogo del ritrovamento del corpo di Veronica Balsamo e nel riquadro Gianmario Lucchini

Grosotto (Sondrio), 3 ottobre 2014 -  «Piano, piano sta dando segnali di ripresa. I medici dell’ospedale “Morelli” di Sondalo dicono che adesso è da ritenersi fuori pericolo. Speriamo migliori ancora. Nelle ultime ore è stato spostato nel reparto di Fisioterapia, ora fa un po’ di ginnastica». A parlare, dalla casa di Grosotto, è il papà di Gianmario Lucchini, il 35enne chierichetto, con qualche problema di disabilità, ferocemente colpito (forse con un cacciavite) la notte in cui morì Veronica Balsamo, la 23enne cameriera di Tiolo, frazione di Grosio, trovata senza vita la mattina dello scorso 24 agosto ai piedi di un dirupo a Roncale, vicino alla chiesetta seicentesca. Fu ricoverato in prognosi riservata, in gravissime condizioni, e dopo alcuni giorni di coma, ha imboccato la strada di una lenta, ma graduale ripresa. Mangia, ha appetito?

«Provvede il personale infermieristico - risponde papà Fausto -. Si alimenta con la flebo. Quando andiamo a trovarlo, accostandoci al letto di ospedale, ci guarda in faccia, ci sorride. Ma non parla, non pronuncia una sola parola, non è pertanto ancora in grado di raccontare alcunchè di quanto avvenuto in quella tragica notte. Forse, chissà, se vedesse davanti a sè chi ha cercato di ucciderlo, magari con una smorfia, con uno sguardo più intenso, potrebbe indicare ai carabinieri se è lui il responsabile della sua brutale aggressione». A breve, forse, si potrebbe prospettare una sorta di confronto con un sospettato «naturale». Gianmario potrebbe aver visto qualcosa che non doveva vedere e, per quella ragione, ha rischiato di morire?

«Chissà, solo lui può dirlo - la risposta del genitore - io non sono in grado di saperlo. Mi chiede se aveva nemici? Macchè. Mio figlio è buono come il pane, non sa fare del male neppure a una mosca. Quasi tutte le sere dormiva su alla baita di San Martino. Saliva il pomeriggio, da solo, e rientrava in paese la mattina».

Intanto, probabilmente già oggi, l’investigatore privato Ezio Denti di Varese, ingaggiato dall’avvocato Francesco Romualdi (che difende l’unico indagato, il 18enne Emanuele Casula, residenza a Grosotto) per «le indagini difensive», farà il primo sopralluogo a Roncale, mentre il 6 ottobre inizieranno le operazioni peritali per l’autopsia bis su Veronica. Il giorno dopo, invece, a Milano i giudici del Riesame affronteranno il ricorso inoltrato dal sostituto Giacomo Puricelli contro la bocciatura del gip Pietro Della Pona il quale, in estate, aveva rigettato la richiesta di arresti domiciliari di Casula per i furti di farmaci e dell’utilitaria del negozio Ferramenta di Grosotto.