Il giallo di Grosotto, la madre di Veronica: "Voglio la verità"

Respinta con forza dai residenti di Grosotto e Grosio l’etichetta di “paesi omertosi”. "Non è affatto vero che noi non desideriamo parlare o collaborare, anzi", hanno tenuto a precisare diversi giovani partecipanti alla fiaccolata per Veronica Balsamo. "La verità - hanno sottolineato - è che non sappiamo come siano andate le cose: noi siamo i primi a desiderare che si faccia al più presto luce sulla vicenda"

La fiaccolata in memoria di Veronica Balsamo (Orlandi)

La fiaccolata in memoria di Veronica Balsamo (Orlandi)

Sondrio, 22 settembre 2014 - Respinta con forza dai residenti di Grosotto e Grosio l’etichetta di “paesi omertosi”. «Non è affatto vero che noi non desideriamo parlare o collaborare, anzi», hanno tenuto a precisare diversi giovani partecipanti alla fiaccolata in ricordo di Veronica Balsamo, la ragazza precipitata da un dirupo lo scorso 23 agosto. «La verità - hanno sottolineato - è che non sappiamo come siano andate le cose: noi siamo i primi a desiderare che si faccia al più presto luce sulla vicenda». Non si tratta dunque di «omertoso silenzio», ma di rispetto. Quel rispetto trasformatosi sabato sera in abbraccio nel corso della fiaccolata promossa dalla madre di Veronica, Sonia Valle, affinché «sia fatta luce sulla verità». 

«Non ho dichiarazioni da fare. Perdere un figlio è come perdere la vita. È perdere tutto» ha aggiunto la madre prima di aprire il corteo. «Quel che conta ha dichiarato Guido Patelli, sindaco di Grosotto - è che si faccia luce su quanto accaduto. Attendiamo la verità. Esprimo la mia più sentita vicinanza alle famiglie coinvolte. Il mio pensiero, inoltre, va a Gianmario, alla sua disponibilità e cordialità». Gianmario è il 32enne trovato agonizzante nella sua baita a poca distanza da Roncale dove è stato trovato il corpo di Veronica (coincidenza che non è certo sfuggita agli inquirenti anche se le indagini proseguono separate). Per lui diverse le manifestazioni di affetto in attesa di un suo risveglio.

Su questi due episodi che hanno sconvolto le due comunità c’è chi ha le idee chiare: «In Valtellina dovrebbero aumentare gli osservatori sui comportamenti giovanili», ha commentato un anziano di Grosotto.

di Gabriela Garbellini