Morbegno, dopo la grandine si contano i danni alle vigne

La bomba d'acqua ha rovinato le coltivazioni di Civo. Colpite anche Mello e Traona

Grandine

Grandine

Morbegno, 4 luglio 2015 - Dopo la grandine di venerdì pomeriggio si contano i danni nel settore agricolo. Fortunatamente contenuti, quantitativamente e geograficamente. "L’area più colpita è stata quella del Morbegnese - specifica Graziano Murada, direttore della Fondazione Fojanini - in particolare la zona di Civo, frazione Santa Croce (4/5 ettari di vigna) con danni fino al 50%. Altre zone, quella di Mello e quella di Traona, a livello viticolo hanno avuto danni decisamente più ridotti, con picchi fino al 10%".

Stesso discorso fino ad Ardenno e nei frutteti all’imbocco della Val Tartano. "A Berbenno e nel resto della Valle ha solo piovuto - prosegue Murada - da Ponte in su, in particolare, sono caduti 10/20 mm di pioggia". Rinfrescata che ha attenuato solo leggermente il caldo africano che, comunque, non destava preoccupazioni, almeno  per coltivazioni e allevamento. "Le temperature sono tipicamente estive, dopotutto siamo a luglio - aggiunge - I pregressi (nel 2013 si toccarono i 36 gradi, nell’agosto 2012 i 37, il 22 agosto 2011 i 34) dimostrano che non si tratta di una situazione anomala e, al momento, gli agricoltori non sono preoccupati. Più che il caldo sono i venti che lo accompagnano che disidratano e asciugano lo strato superficiale del terreno, ma le ultime seppur brevi precipitazioni hanno posto rimedio anche a questo. Tra l’altro, da settimana prossima, le temperature dovrebbero abbassarsi". Neanche gli animali, conferma Gianmario Tramanzoli, direttore Apa, manifestano particolari problemi.