Venerdì 19 Aprile 2024

Riello, i sindacati vogliono nuovi incontri

A Morbegno si teme il peggio per la fabbrica con nuovi tagli di organico e dubbi sul futuro dell'azienda della termomeccanica

Sciopero in provincia di Sondrio - Riello (NATIONAL PRESS/ORLANDI)

Sciopero in provincia di Sondrio - Riello (NATIONAL PRESS/ORLANDI)

 Morbegno 29 gennaio 2015 -  Ancora  tagli e a Morbegno si teme il peggio. L’azienda della termomeccanica con sedi a Morbegno, Lecco, Piombino Dese, Volpago, con fabbriche in Polonia e in Cina ha annunciato in questi giorni altri settantuno esuberi sul sito produttivo a San Pietro di Legnago, Verona. Questa misura fa seguito ai 15 trasferimenti attivati dalla proprietà poco più di un mese fa a Lecco e a Morbegno si inizia a tremare. «Innanzitutto voglio sottolineare che si tratta di esuberi non di operai ma a livello degli impiegati - ha spiegato Marina Pensa della Cgil -. Per fare chiarezza abbiamo chiesto all’azienda un incontro con le rappresentanze sindacali, incontro che è stato fissato per il 13 di febbraio. In quell’occasione le Rsu e i sindacati di Sondrio e Lecco incontreranno i dirigenti della Riello per capire meglio il futuro dei siti produttivi di Morbegno e Lecco».

 

UN NUOVO PROBLEMA da risolvere per i sindacati, dunque, che stanno ancora aspettando le risposte di Regione Lombardia, interpellate a novembre per organizzare un tavolo istituzionale fra Riello e sindacati per capire le sorti dell’azienda e la possibilità di essere acquisita dal marchio Viessmann. «Siamo sempre in attesa di avere delle risposte dal Pirellone che oltre due mesi fa ci aveva garantito di organizzare l’incontro tempestivamente – ha spiegato Pensa - Abbiamo risollecitato la cosa e speriamo che il nostro appello venga ascoltato. In questo momento ci troviamo in una situazione di stand by anche se si capisce chiaramente che l’ipotesi Viessmann è sfumata. Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali ma le misure programmate da Riello danno la certezza che non ci sarà nessuna acquisizione. Nell’incontro di febbraio cercheremo di capire anche questo».

 

COME HA SOTTOLINEATO Marina Pensa «quello che sta succedendo a Verona non tocca la produzione ma altri livelli» e che non è arrivata nessuna comunicazione riguardo al diminuzione di posti a Morbegno. «Alla fine di agosto abbiamo firmato un protocollo d’intesa dove di diceva esplicitamente che a Morbegno si sarebbero garantite 85 unità di lavoro - ha concluso Pensa -. Quei numeri devono rimanere. A Morbegno si è passati da 240 lavoratori alcuni anni fa a 121 nel 2014 alcuni dei quali in cassa integrazione. Il nostro stabilimento ha già dato abbastanza: non permetteremo che venga toccato ancora. Dobbiamo dare certezze sul mantenimento degli accordi e dobbiamo capire quali intenzioni ha l’azienda sul prodotto a breve e medio termine. Abbiamo il sostegno degli enti locali e aspettiamo che anche la Regione faccia la propria parte».