Le «Cantine» aperte tutti i mesi: Morbegno punta sul turismo

L’assessore D’Agata: «Qualità e tradizione sono vincenti». Prende corpo il progetto del Comune di Morbegno con la Comunità montana. Coinvolti anche tanti paesini del madamento a iniziare da Bema e la Valgerola

L’assessore Claudio D’Agata (National. Press.)

L’assessore Claudio D’Agata (National. Press.)

Morbegno  2 febbraio 2015 Aprile alcune cantine storiche almeno una volta al mese, lavorare in sinergia con i produttori locali di vino e formaggio per la promozione dei prodotti tipici e formare giovani valtellinesi che potranno diventare veri e propri esperti del territorio e lavorare come guide turistiche. Sono questi i progetti del Consorzio Turistico Porte di Valtellina che sta operano insieme a Comune di Morbegno, Comunità Montana e Camera di Commercio di Sondrio per portare Morbegno e il suo mandamento sul trampolino del rilancio turistico. «Chi viene una volta a Morbegno ci deve voler ritornare altre volte - ha spiegato il presidente del Consorzio Claudio D’Agata -. Dobbiamo riuscire sfruttare al meglio la visibilità che la Valtellina avrà con l’Expo e prepararci sul territorio per garantire ai turisti un’offerta attraente, completa, sostenibile e soprattutto costante nel tempo. Stiamo lavorando in sinergia con la Camera di Commercio di Sondrio che ci ha garantito degli spazi all’interno di Expo».

 

Nell'atesa di Expo e della Borsa Internazionale del Turismo il 14 e il 15 febbraio, in cui la manifestazione “Morbegno in Cantina” parteciperà con brochure e depliant informativi Consorzio, Comune e Comunità montana stanno progettando di aprire le cantine di Morbegno non solo durante la manifestazione di ottobre ma durante tutto l’anno. L’idea quella di valorizzare cinque e sei cantine tenendole aperte una volta al mese e di dare vita ad una stretta sinergia con i produttori locali, soprattutto di vino e formaggio, per rendere appetibile turisticamente il cento di Morbegno, ma anche  la Valgerola, Bema, la Valmasino e i terrazzamenti della Costiera dei Cech. Ma non è tutto. Nei progetti degli enti della bassa valle c’è anche la formazione dei giovani: «Vogliamo formare delle guide turistiche preparate che possano accompagnare i turisti - ha continuato D’Agata - . Questa sarebbe una grande possibilità di lavoro per i giovani e una marcia in più per il turismo. Avere qualcuno che conosce alla perfezione la storia e l’architettura dei monumenti della basa valle, le procedure per la vinificazione e la produzione di formaggio, la storia dei terrazzamenti e altro ancora, sarebbe davvero importante per il nostro territorio». L’idea, dunque, è quella di istituire attraverso il Cpa, che ha sede anche a Morbegno, un vero e proprio percorso formativo per guida turistica. «Se riusciremo ad accedere ai finanziamenti messi a disposizione della Regione con il bando dei distretti dell’attrattività, bando al quale ha partecipato il Comune di Morbengo come capofila e una quindicina di comuni della bassa valle, potremo realizzare molti progetti - ha continuato D’Agata -. Pare che la Regione abbia ritenuto meritevoli i nostri progetti e che forse riusciremo a portare a casa qualcosa. Come Comune di Morbegno, insieme all’associazione Insieme e al Consorzio Ad Fontes abbiamo anche partecipato ad un bando indetto dalla Fondazione Cariplo, per la cultura di cui stiamo aspettando risposte. Sono progetti sul lungo periodo e non solo in vista di Expo».