Sportelli di lavoro per fare incontrare la domanda e l’offerta

Il segretario Cisl, Dolzadelli: «In un anno oltre 700 persone con cv» di CAMILLA MARTINA

Mirko Dolzadelli (foto Orlandi)

Mirko Dolzadelli (foto Orlandi)

Sondrio 1 giugno 2016 - Il mercato del lavoro provinciale si fa sempre più complesso. In entrata, è tutt’altro che statico, con tante persone che, frequentemente, cambiano lavoro (non solo per le stagioni), e una disoccupazione statica, con un grossa fetta di giovani e meno giovani che dal mercato sono usciti o che non ci sono mai entrati. Parliamo di almeno un migliaio di soggetti, tra fuoriusciti in cerca di impiego, over 50 con bassa qualifica, persone senza più ammortizzatori e giovani inoccupati, che provano a barcamenarsi e faticano a trovare un posto fisso. Il quadro è variegato e cambia da mandamento a mandamento.

«Non tanto nei numeri, quanto nella qualità, il mercato del lavoro appare polverizzato e flessibile», esordisce Mirko Dolzadelli, segretario Cisl provinciale. Per affrontarlo al meglio, il sindacato ha individuato uno strumento strategico, gli sportelli del lavoro. Attivi da diversi mesi, coprono tutto il territorio.  Dal primo di aprile, hanno assistito circa 500 persone per dichiarazione di immediata disponibilità, 250 per dimissioni online e, nell’ultimo anno, oltre 700 persone sono passate per stendere o lasciare un cv e cercare informazioni in merito. Ponendosi come tramite informale tra domanda e offerta, «da un lato, accompagnano i lavoratori verso il cambio di scenario e facilitano l’orientamento nel mondo delle opportunità che, anche qui, non mancano - prosegue Dolzadelli-. Dall’altro, aiutano i maggiormente penalizzati dalla crisi, fornendo risposte concrete e sociali».

Non offrono lavoro, ma orientano le azioni, affinché si avviino percorsi di riqualificazione in una provincia dove non sempre domanda e offerta coincidono, intessendo collaborazioni con Centri impiego e Ufficio di piano. «Ci accorgiamo che, spesso, si lavora con armi spuntate. Non è facile intercettare i cambiamenti e tradurre in concreto le aspettative», prosegue Dolzadelli. Il maggiore scollamento è tra il sistema scolastico statico e il mercato dinamico e quello tra aspirazioni personali e richieste effettive del contesto.

«Vediamo persone incaponirsi sulla stessa professione e notiamo la distanza tra quello che si vorrebbe fare e quello di cui il territorio avrebbe bisogno», aggiunge Ilaria Urbani, Cisl. Il target principale degli sportelli sono giovani in cerca di prima occupazione, disoccupati adulti o in mobilità/cassa, over 50 e disoccupati oltre i 36 mesi, i più bisognosi. Per loro «serve un progetto di reinserimento con creazione di una nuova professionalità, attraverso l’integrazione tra sportelli welfare e lavoro - spiega Chiara Casello, Cisl-. Non ci sostituiamo ad altri soggetti ma fungiamo da indirizzo e filtro, in base alle caratteristiche della persona».