Giallo di Grosotto, perizia psichiatrica per il fidanzato nel giorno del saluto a Veronica

È tornato a Grosio il corpo di Veronica Balsamo, la cameriera 23enne trovata morta ai piedi di un piccolo dirupo a Grosotto all’alba di domenica 24 agosto. Dodici settimane dopo il ritrovamento del cadavere della giovane, che la Procura di Sondrio ritiene sia stata uccisa dal fidanzato Emanuele Casula di Susanna Zambon

Veronica Balsamo

Veronica Balsamo

Grosio (Sondrio), 17 novembre 2014 - È tornato a Grosio il corpo di Veronica Balsamo, la cameriera 23enne trovata morta ai piedi di un piccolo dirupo a Grosotto all’alba di domenica 24 agosto. Dodici settimane dopo il ritrovamento del cadavere della giovane, che la Procura di Sondrio ritiene sia stata uccisa dal fidanzato Emanuele Casula, la salma ha potuto finalmente fare ritorno in Valtellina, come da settimane i genitori chiedevano. Attorno alle 14 la ditta di pompe funebri è arrivata a Tiolo, frazione in cui Veronica viveva e dove abitano i genitori, e ha portato il corpo nella chiesa della località, dove rimarrà fino a domani. Poi finalmente parenti e amici, tutta la comunità di Grosio e anche quella di Grosotto, potranno dire addio alla 23enne e si stringeranno attorno alla famiglia, in particolare a mamma Sonia Della Valle e papà Giancarlo Balsamo. Il corpo verrà poi sepolto nel cimitero di Grosio, nonostante la mamma di Veronica volesse cremarlo, poiché la Procura ha posto il veto. In questo modo, se si dovessero rivelare necessari ulteriori accertamenti, la salma potrebbe essere riesumata. Quella di domani sarà una giornata particolarmente importante. Oltre ai funerali di Veronica, è anche il giorno della perizia psichiatrica per il presunto assassino della ragazza. L’esame verrà svolto dallo psichiatra lecchese Giuseppe Giunta, direttore del Centro psicosociale (Cps) di Bellano, nome scelto dal Gip del Tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, tra una rosa di periti del Tribunale.

Grosotto, il luogo in cui è stata trovata Veronica Balsamo. Indiziato per omicidio Emanuele Casula

Quattro le domande fondamentali a cui il dottor Giunta cercherà di dare finalmente una risposta. Innanzitutto, nella sua relazione dopo la perizia psichiatrica lo specialista dovrà affermare se Emanuele Casula era in grado di intendere e di volere quel maledetto 23 agosto quando, secondo l’accusa, uccise la sua fidanzata, ne occultò il cadavere in fondo ad un piccolo dirupo, si diede alla fuga e massacrò a colpi di cacciavite il giovane chierichetto Gianmario Lucchini, che secondo Casula sarebbe stato in grado di testimoniare a suo sfavore, avendolo visto salire verso Roncale con la giovane vittima. E ancora, il dottor Giunta dovrà chiarire se il 18enne sia attualmente in grado di intendere e di volere. Altre due domande attendono una risposta. Emanuele Casula è socialmente pericoloso? Infine, il giovane grosottino è in grado di essere sottoposto a un processo? Infine, sono attesi per mercoledì gli esiti definitivi delle perizie effettuate dal genetista Marzio Capra e dai carabinieri del Ris di Parma sulle tracce di sangue trovate sui pantaloni di Casula e sul cacciavite con cui è stato ferito Lucchini.