Raccolta firme per il garante: "Non potevamo stare zitti"

Iniziativa a sostegno di Racchetti dopo le sue dimissioni di CAMILLA MARTINA

Francesco Racchetti, l’ex garante del carcere di via Caimi (National Press)

Francesco Racchetti, l’ex garante del carcere di via Caimi (National Press)

Sondrio, 24 maggio 2016 - Già un centinaio di firme raccolte e la lettera aperta consegnata al sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, e al Consiglio comunale: prosegue con convinzione e tenacia l’azione di sensibilizzazione di cittadini e diverse associazioni del territorio, a sostegno di Francesco Racchetti, recentemente dimessosi dall’incarico di garante del carcere cittadino. Una decisione difficile cui Racchetti è arrivato per l’impossibilità di operare, a seguito dell’insediamento della nuova direttrice della casa circondariale di Sondrio, Stefania Mussio.

«Riteniamo le dimissione del garante dei detenuti un episodio molto brutto per la vita cittadina e democratica. Noi cittadini abbiamo avuto la possibilità di ripensare al carcere come parte integrante dalla società, proprio grazie all’azione di sensibilizzazione di Racchetti. Pertanto, non potevamo restare in silenzio una volta letta la lettera in cui chiariva i motivi delle sue dimissioni», spiega Anna Fistolera, portavoce di quanti hanno preso a cuore la causa.

«Racchetti ha innescato un processo di maturazione della coscienza civica generale e di quella degli studenti con i quali aveva avviato un lavoro veramente importante», prosegue Fistolera. Quanto sia fondamentale e irrinunciabile il suo contributo, i volontari l’hanno toccato con mano proprio durante il banchetto di sabato, ascoltando le reazioni più diverse, spesso basate su pregiudizi banali e scontati. Dopo il primo appuntamento, la raccolta firme proseguirà in più sedi e circostanze, fino a giugno.

La «Bottega della solidarietà», in via Piazzi, si è resa disponibile a fare da punto di raccolta stabile e domani in piazza Campello a Sondrio, i «militanti» distribuiranno materiale informativo che sintetizza il contenuto della lettera aperta. Agli altri indirizzi presenti sulla lettera - il prefetto di Sondrio, il presidente della Provincia, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il provveditorato regionale amministrazione penitenziaria della Lombardia, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il garante nazionale, il coordinamento dei garanti territoriali e la direttrice del carcere di Sondrio - la missiva verrà inviata quando si sarà raggiunto un numero di firme più consistente.