Martedì 23 Aprile 2024

Ex Falck,il parco minerario è ancora da valutare

Dopo la raccolta firme e la protesta su Facebook, il Comune pubblica su internet una lettera aperta ai cittadini: "Soluzione ancora lontana" di Roberto Carena

LA ZONA I presunti   lavori  fatti  in questi  giorni  nell’ex area Falck  di Novate Mezzola

LA ZONA I presunti lavori fatti in questi giorni nell’ex area Falck di Novate Mezzola

Novate Mezzola, 29 novembre 2014 - Non cala l’attenzione dei cittadini sulle vicende di Novate Mezzola e della ex Falck. Il Progetto Parco Minerario proposto dalla società Novate Mineraria continua a far discutere, mentre si resta in attesa dell’esito della prima seduta di Vas, Valutazione Ambientale Strategica.

Nel frattempo le iniziative non sono mancate, in primis una petizione popolare e una raccolta firme estesa a tutta la valle che registra, fino ad oggi, quasi mille consensi, senza contare i contatti su Facebook. Da parte dell’amministrazione comunale è stata pubblicata su Internet una «lettera aperta ai cittadini» firmata amministrazione comunale di Novate Mezzola.

«Visto questa petizione - hanno scritto gli amministratori - e al fine di non creare false aspettative, l’Amministrazione vuole fare chiarezza circa le tempistiche e l’evoluzione dei fatti riguardanti l’area ex Falck. In fase di stesura del Pgt nel 2011, al fine di evitare che gli impianti presenti nell’Oasi del Pian di Spagna di proprietà Novamin fossero delocalizzati nell’area ex Falck, come per altro previsto in un accordo del 2006, su propria iniziativa il gruppo di maggioranza aveva modificato la destinazione d’uso dell’area (verde pubblico), scongiurando la possibilità di destinare la stessa ad area industriale. L’area ex Falck è stata quindi oggetto di una procedura di messa in sicurezza permanente approvata nel 2001 dalla Regione Lombardia, che aveva escluso la fattibilità di una bonifica vera e propria, perché l’asportazione del materiale contaminato era più pericolosa del tombamento e confinamento attuato».

«Solo se il progetto del privato sarà valutato come sostenibile, non rischioso, favorevole per la comunità e il suo territorio, il suo lavoro, ma soprattutto per l’ambiente, la salute e il paesaggio del Comune, il protocollo potrà essere validato dagli enti pubblici e superare le osservazioni dei cittadini. Su questo punto - conclude la nosta dell’amministrazione comunale - ogni proposta alternativa è benvenuta, ma vi preghiamo di portarla nelle uniche sedi che contano, VAS, e non affidarle a petizioni o siti internet che non valgono nulla nel mondo del diritto e nella realtà dei fatti».

Nel frattempo qualcosa si muove all’interno dell’area. «È stata rilevata, da qualche giorno la presenza di mezzi di movimento terra in azione e parecchi vagoni ferroviari speciali - ha detto Alessia Triulzi - ma nessun cartello di inizio lavori o altro è stato affisso ai cancelli. Su nostra richiesta telefonica di precisazioni, il sindaco ha motivato con la sistemazione delle grandi crepe insite nelle mura perimetrali della zona. Risposta un po’ aleatoria che non giustifica la presenza di grandi mezzi per un lavoro circoscritto e decisamente più semplice».