"L'estate è fallita: facciamo più ferie in inverno. Come nel Nord Europa"

Il pensiero dei Consorzi: "Inutile prolungare vacanze a settembre" di Eleonora Magro

Uno scorcio di Bormio (La Presse)

Uno scorcio di Bormio (La Presse)

Bormio (Sondrio), 21 agosto 2014 - Vacanze scaglionate in inverno per permettere agli studenti di fare la settimana bianca e ferie estive più corte. Questa la proposta condivisa dalla maggior parte dei Consorzi turistici della Valle. «Prolungare le vacanze a settembre non cambierebbe molto per la stagione, le presenze si concentrano a luglio e agosto – spiega Federico Scaramellini, direttore del Consorzio turistico Valchiavenna -. Andrebbero invece riviste le vacanze invernali sul modello dei paesi nordici come Francia, Germania o Svezia, con più giorni durante l’inverno, allora sì che gli operatori della montagna ne gioverebbero».

«Una proposta fantascientifica quella del sindaco di Forte dei Marmi – sottolinea Roberto Pinna, direttore Consorzio Sondrio e Valmalenco -. A settembre le famiglie riprendono il lavoro, nessuna famiglia poi dal punto di vista economico potrebbe stare in vacanza molto di più. Il problema della Valtellina è di essere diventata una meta di prossimità e non una destinazione turistica». Tante proposte ma manca coordinamento dall’alto: «In Italia manca un ministero al Turismo che sappia decidere azioni forti a vantaggio del sistema», rimarca Luca Moretti, presidente Apt di Livigno.

«Posticipare l’inizio della scuola potrebbe essere un vantaggio ma non aiuterebbe questa stagione andata male – dice Lele Cola, assessore al Turismo della Cm Alta Valtellina -. I dati delle presenze in Alta Valle si sono mantenute, anche se il calo degli italiani è forte, al 30%, una mancanza a cui hanno sopperito in parte gli stranieri». «Al posto di tenere le vacanze estive, troppo lunghe, bisognerebbe dilazionarle in inverno – concorda anche Gigi Negri del Consorzio turistico Terziere Superiore -. Allungare di un mese adesso non cambierebbe niente, i genitori devono lavorare e soldi in tasca non ce ne sono. Per cambiare davvero bisogna portare avanti scelte strategiche, come lo skipass unico in tutta la Valle in inverno, dando così l’illusione di 600 chilometri di piste sciabili e in estate più cura del territorio».