In Bassa Valtellina il 2018 sarà l'anno dell'olivo

La Comunità Montana di Morbegno si prepara a lanciare la vendita a prezzo agevolato di piantine per i terrazzamenti abbandonati. Due i punti fermi: il recupero di terreni di mezza costa e la stretta collaborazione con la Fondazione Fojanini

Christian Borromini (Orlandi)

Christian Borromini (Orlandi)

Morbegno, 4 gennaio 2018 - Il 2018 sarà l’anno dell’olivo in Bassa Valtellina per l’iniziativa che la Comunità Montana di Morbegno si prepara a lanciare: la vendita a prezzo agevolato di piantine per i terrazzamenti abbandonati. Due i punti fermi: il recupero di terreni di mezza costa e la stretta collaborazione con la Fondazione Fojanini.

«Stiamo definendo il bando che ricalcherà quello che proponiamo ogni anno per le barbatelle - spiega il presidente Christian Borromini - e conterrà una serie di requisiti necessari per l’acquisto di piantine di olivo a prezzo agevolato. Sosterremo le sole azioni finalizzate al recupero dei terrazzamenti poiché l’iniziativa s’inserisce nel più articolato programma della tutela del territorio con ricadute positive sul sistema idrogeologico e sul turismo. I terreni di mezza costa coltivati garantiscono la manutenzione del territorio e la prevenzione dei rischi e preservano la bellezza del paesaggio». Come già avviene per le barbatelle, sarà la Fondazione Fojanini, che dagli anni Novanta sperimenta le diverse varietà di olivo sul nostro territorio, a individuare quelle più adatte ai nostri terrazzamenti. Negli ultimi anni sono sempre di più i proprietari di fondi, agricoltori o no, che scelgono l’olivo, una pianta che ben si adatta ai terreni sabbiosi, con una forte insolazione e scarsità di acqua dei nostri terrazzamenti, per le scarse cure che richiede e, in prospettiva, per le opportunità sul fronte della produzione di olio. La larga partecipazione ai momenti formativi organizzati con i tecnici della Fondazione Fojanini conferma l’interesse crescente nei confronti dell’olivo, anche da parte dei giovani. Dal punto di vista agricolo, la messa a dimora delle piante sulle aree terrazzate incolte consente di arrestare l’avanzata del bosco e di preservare i terreni anche in vista di un ritorno alla vite. Riconvertirli una volta invasi dalla vegetazione spontanea, infatti, implicherebbe costi ingenti che scoraggerebbero chiunque. L’olivo rappresenta quindi un investimento sul futuro dei terrazzamenti: per la produzione di olio, per il mantenimento e per un’eventuale riconversione. «Questa pianta può portare soltanto benefici al nostro territorio - conclude il presidente Borromini - per questo motivo intendiamo sostenere in maniera concreta la scelta degli operatori agevolando l’acquisto delle piante e garantendo formazione e assistenza tecnica grazie alla Fondazione Fojanini con la quale sottoscriveremo un’apposita convenzione». Il bando per l’acquisto a prezzo agevolato delle piantine di olivo sarà lanciato entro poche settimane.