"Valtellina a Km zero" si presenta dopo il patto fra agricoltori e artigiani

Ecco la nuova associazione nata per promuovere, in una logica di rete, i piccoli produttori interamente locali

La presentazione dell'iniziativa (N.P.)

La presentazione dell'iniziativa (N.P.)

Sondrio, 23 ottobre 2016 - Ha la Valtellina a km zero nel cuore la nuova associazione nata per promuovere, in una logica di rete, i piccoli produttori interamente locali. Non solo agricoli ma anche artigiani che lavorino nel rigido rispetto dei disciplinari e della territorialità. Dopo la prima apparizione pubblica al Polo fieristico di Morbegno, con 20 aziende che hanno dato la loro pre-adesione, «Valtellina km zero made in Italy» si è presentata ufficialmente, in casa Fojanini. Componenti del Cda, presieduto da Graziano Murada e con sede presso il Municipio di Albosaggia, sono Stefano Scetti, Ivano Fojanini, Matteo Scamoni e Fabrizio Bigiolli. Chiari gli obiettivi: valorizzare i prodotti valtellinesi attraverso un impegno di sistema.

Da statuto, infatti, a ciascun socio sono richieste 24 ore l’anno di prestazione d’opera gratuita per raggiungere gli scopi comuni. L’unione fa la forza, soprattutto «in una realtà frammentate e di piccole aziende, senza mezzi per portare avanti un lavoro di promozione che garantisca l’accesso ai mercati più importanti», dichiara Murada, precisando l’intenzione di lavorare in sinergia con le altre realtà, Campagna Amica, ad esempio. Uno dei prossimi step sarà proprio l’incontro con Coldiretti. In previsione del Natale, poi, si chiuderà l’accordo con i mercatini di Albosaggia, per una presenza compatta dei produttori sotto l’egida Valtellina km zero. Ma prima, finita la vendemmia, è necessario dare il là «agli incontri con le micro aziende, per diffondere la conoscenza del progetto», aggiunge Scetti.

Non sarà una campagna di reclutamento, ogni produttore dovrà condividere la mission: crescere uniti per raggiungere importanti traguardi e garantire un futuro ai figli. Da soli non si va da nessuna parte, soprattutto considerando la conformazione del territorio. «Ci sono posti cui si accede solo a piedi. Vogliamo dare voce a chi lavora», commenta Scamoni. Sarà anche un’occasione per fare chiarezza nei confronti del consumatore. Ogni prodotto che rispetterà le regole potrà fregiarsi del marchio Valtellina Km zero e le trasformazioni delle materie prime saranno realizzate nell’ambito dell’associazione, tramite l’impegno dei singoli soci. Non mancano le buone premesse e nemmeno il sostegno di Provincia e Cm di Morbegno, rappresentate da Christian Borromini. «In Trentino sono più bravi sì, ma a essere uniti. Iniziamo anche noi a consumare i nostri prodotti», conclude Borromini. Passo ulteriore, la presenza del marchio in fiere e grande distribuzione per diffondere la cultura della filiera corta. Supportando e valorizzando i produttori, l’associazione pone le basi per affrontare anche questioni annose come la scarsa remunerazione delle uve.