Bps, la trasformazione in Spa slitta. I giudici devono sciogliere i nodi

Dietro l’angolo il possibile controllo di un’holding costituita dai soci

Pedranzini e Venosta ai vertici Bps (National Press)

Pedranzini e Venosta ai vertici Bps (National Press)

Bormio, 18 dicembre - «La Banca Popolare di Sondrio potrebbe essere controllata, all’inizio al 100%, da una holding, una cooperativa composta dagli attuali soci. Insomma, a monte una cooperativa...». È uno dei possibili scenari dopo i colpi di scena degli ultimi giorni, sfociati con il Tribunale delle imprese di Milano che con un provvedimento d’urgenza ha inibito «lo svolgimento dell’assemblea della Banca Popolare di Sondrio, limitatamente alla parte straordinaria dell’ordine del giorno» relativa alla proposta di trasformazione in Spa. La decisione è stata assunta su ricorso presentato da un socio. L’udienza per il contradditorio è fissata al 10 gennaio. E, ad aggiungere incertezze a incertezze, c’è il Consiglio di Stato che il 12 gennaio - come ha spiegato il presidente Bps, Francesco Venosta - è chiamato a stabilire il termine legale della trasformazione in Spa. «Al momento - ha sottolineato il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini - siamo in attesa che gli organi giurisdizionali supremi, Corte Costituzionale in primis, si esprimano e poi faremo le nostre valutazioni».

La decisione di inibizione, assunta dal giudice Marianna Galioto, è giunta in seguito al ricorso presentato dal socio nonchè economista Marco Vitale. «Il provvedimento richiesto - osserva Galioto - si manifesta come anticipatorio di una condanna a “non fare“ che non potrebbe ovviamente intervenire in tempo utile prima dell’assemblea». Il Tribunale nota, pertanto, che «già la sospensiva del provvedimento amministrativo, avvenuta il 2 dicembre» col pronunciamento del Consiglio di Stato «incide pesantemente sul quadro di regole concernenti le conseguenze al socio dalla trasformazione della società da cooperativa a Spa, che in questa prima fase rendono difficile assumere una determinazione consapevole sulle scelte da operare in assemblea». Ma sono anche altri gli elementi di dubbio introdotti dal giudice. Come la mancanza del presupposto della straordinaria necessità e urgenza sull’emissione del decreto legge sulla trasformazione delle banche in Spa.