Mercoledì 24 Aprile 2024

Delitto di Brusio: ergastolo al moldavo, 21 anni per Gatti. Taormina: "Sentenza sorprendente"

Taormina è convinto di poter ribaltare il verdetto. «Una sentenza abbastanza sorprendente». Sentenza inattesa, almeno per quanto riguarda il 44enne originario di Castione Andevenno, incredulo al momento della lettura della condanna, così come i suoi amici, mentre la sorella e la compagna sono scoppiate a piangere. Impassibile, invece, il giovane moldavo di Susanna Zambon

Ezio Gatti e Ruslan Cojocaru

Ezio Gatti e Ruslan Cojocaru

Sondrio, 16 dicembre 2014 - Ezio Gatti condannato a 21 anni di reclusione. Ergastolo, invece, per il moldavo Ruslan Cojocaru. La Corte d’Assise di Sondrio ha giudicato i due imputati colpevoli dell’omicidio dei coniugi Gianpiero Ferrari e Gabriella Plozza, trovati morti il 21 novembre del 2010 nei loro uffici, adiacenti all’abitazione, a Brusio, in Svizzera. Carlo Taormina, che difende Gatti, è convinto di poter ribaltare il verdetto. «Una sentenza abbastanza sorprendente», il commento del noto legale. Una sentenza abbastanza inattesa, almeno per quanto riguarda il 44enne originario di Castione Andevenno, incredulo al momento della lettura della condanna, così come i suoi amici, mentre la sorella e la compagna sono scoppiate a piangere. Impassibile, invece, il giovane moldavo, che è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per un anno. Gatti è stato riconosciuto colpevole di omicidio: escluse le aggravanti e concessa l’attenuante per concorso anomalo (qualora il reato commesso sia diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti, anche questi ne risponde, se l’evento è conseguenza delle sua azione od omissione ), è stato condannato a 21 anni di reclusione.

È stato, invece, assolto dall’accusa di porto abusivo di armi per non aver commesso il fatto. Bisognerà attendere 90 giorni per conoscere le motivazioni delle condanne decise dalla Corte (presieduta dal giudice Pietro Della Pona, giudice a latere Barbara Licitra, e composta da sei giudici popolari), ma è già possibile capire cosa abbia portato i giudici alla decisione relativa a Ezio Gatti. Secondo la Corte, in pratica, Gatti non aveva ingaggiato Ruslan Cojocaru per uccidere i coniugi Ferrari, ma forse per ottenere (o estorcere loro) del denaro. Da questo tentativo di estorsione, però, è scaturito l’omicidio, non ritenuto premeditato (l’aggravante della premeditazione, infatti, non è stata riconosciuta). Insomma, il valtellinese, sempre cercando di interpretare la decisione dei giudici, non voleva far uccidere Ferrari e Plozza, ma l’evento è stata una conseguenza delle sue azioni.

Da qui la condanna a 21 anni, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle relative al mantenimento in carcere durante il periodo di custodia cautelare, come il moldavo. Sia Ezio Gatti che Ruslan Cojocaru, inoltre, sono stati dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante la pena. Per quanto riguarda il presunto esecutore del delitto, la Corte ha ordinato che la sentenza venga, per estratto, affissa nei Comuni di Sondrio, di Rimini (dove risiedeva) e di Brusio e pubblicata sul sito internet del ministero della Giustizia. Gli imputati dovranno risarcire le parti civili, ossia i due figli della coppia, da liquidarsi in separato giudizio. Già concessa una provvisionale immediatamente esecutiva di 500mila euro ciascuna. Infine, la Corte d’Assise di Sondrio ha ordinato che vengano trasmessi gli atti al pubblico ministero per ipotesi di reato di falsa testimonianza nei confronti di due testi sentiti nel corso del processo, Placido Bonolini e Roland Rakipi. Maurizio Carrara, che rappresenta le parti civili (i due figli delle vittime) ha commentato: «Condanne dure, certo, che rendono giustizia alle vittime».