Teglio, si riaprono le porte di Palazzo Piatti: un polo culturale fra passato e futuro

Il sindaco: "Il coronamento di un sogno, realizzato in poco più di due anni"

Teglio, Palazzo Piatti Reghenzani - Casa del Cucò (Nat.P.)

Teglio, Palazzo Piatti Reghenzani - Casa del Cucò (Nat.P.)

Teglio, 20 ottobre 2016 - Riscoprire il passato per approdare nel futuro: si designa così il complesso progetto di restauro e riuso che ha coinvolto Palazzo Piatti Reghenzani - Casa del Cucò, gioiello tellino tardo rinascimentale, che oggi viene restituito alla cittadinanza, ristrutturato, in un’inedita veste multifunzionale, quale sede del nuovo polo culturale «Tac» (Teglio arte cultura). Un laborioso intervento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale e che, grazie alla professionalità di maestranze e dirigenze coinvolte, è riuscito a sottrarre il prezioso sito all’abbandono che lo ha caratterizzato per decenni.

IMPEGNO In alto il sindaco  di Teglio, Elio Moretti, secondo da sinistra (National Press)
IMPEGNO In alto il sindaco di Teglio, Elio Moretti, secondo da sinistra (National Press)

«Il risultato ottenuto è un bell’esempio di come anche nel pubblico si possa giungere con determinazione ad obiettivi importanti. Io stesso non avrei scommesso che il coronamento di questo sogno sarebbe potuto arrivare in tempi così brevi, in tutto poco più di due anni, a partire dai primi passi mossi nel 2014 con la firma della sdemanializzazione in giugno, l’appalto assegnato appena un mese dopo e nello stesso anno l’avvio del primo lotto di lavori», spiega entusiasta il sindaco di Teglio, Elio Moretti. Con la conclusione del cantiere si avvierà una fase di riuso della struttura, con l’istallazione di un nuovo sistema museale, con il trasferimento della biblioteca «Elisa Branchi», attualmente ospitata nelle sale comunali, la collocazione di un laboratorio fito-alimurgico nell’edificio secondario, l’istallazione di un’area dedicata alle esposizioni temporanee anche negli esterni dello splendido giardino, cui si guarda come spazio per ospitare manifestazioni.

Come ci spiega l’architetto Massimo Palladini, direttore dei lavori e coordinatore dell’opera, il progetto ha condotto da un lato al recupero conservativo degli elementi storici del fabbricato, dall’altro all’ottemperanza delle nuove necessità funzionali, con tecniche avanguardistiche come quelle utilizzate per il restauro pittorico della sala museale con volte a lunette «l’utilizzo di nanotecnologie con batteri in vitro ha permesso di attuare qui a Teglio un intervento di sperimentazione scientifica che, visti gli ottimi risultati, sarà oggetto di ulteriori ricerche e studi accademici». Il Palazzo sarà visitabile già in occasione dell’inaugurazione sabato prossimo.