L’anima della Valtellina su tela grazie a Rinaldi fa il giro del mondo

Da Tirano fino a Londra e New York, una vita nel segno dell’arte

Il pittore Riccardo Rinaldi (National Press)

Il pittore Riccardo Rinaldi (National Press)

Tirano, 17 agosto 2016 - Quarant'anni di attività, attraverso i quali è possibile ricostruire il segno che il tempo ha lasciato sugli scorci valtellinesi più suggestivi: le opere di Riccardo Rinaldi restituiscono in pieno luci e colori della propria terra, inquadrata allo scorrere delle stagioni e degli anni. Fedeli e al tempo stesso romantici, i quadri del pittore nato e vissuto a Tirano, si sono imposti pian piano ad un pubblico sempre più vasto, che apprezza enormemente questo artista formatosi da autodidatta e che per le scuole rivela una certa insofferenza.

«Da oltre cinquant’anni nelle accademie non si impara più un granché, si sforna piuttosto con lo stampo un gran numero di pittori che sanno dipingere tutti alla stessa, usuale, maniera. Se anch’io avessi frequentato un ambiente simile, di certo non avrei potuto produrre quei lavori che mi contraddistinguono, una pittura che si legge, che si possa capire. Ho certo avuto maestri, tra i quali sicuramente Alfio Presotto, pittore di figura incontrato da giovanissimo e cui resto profondamente legato», ci racconta Rinaldi nella sua galleria di Vicolo Piave a Bormio, dove è impegnato nell’esposizione stagionale che ogni anno tiene in agosto.

Una delle opere del pittore Riccardo Rinaldi
Una delle opere del pittore Riccardo Rinaldi

Nel riassumerci l’evoluzione lungo la quale si è sviluppata la propria produzione, l’artista rivela: «Per tutta la vita ho ritratto la Valtellina, ogni suo angolo e prospettiva: di recente mi sono soffermato particolarmente sui posti dell’anima, notturni per lo più, illuminati da qualche luce lontana. Si tratta di opere se vogliamo romantiche, molto più riflessive e mature». Da qui l’orizzonte si è andato progressivamente allargandosi, sino ad inglobare ambienti differenti, ma altrettanto emozionali: Venezia, soggetto quasi d’obbligo per un pittore paesaggista, e la lontana New York, protagonista di una mostra in calendario proprio nella Grande Mela il prossimo ottobre.

Un legame già consolidato, peraltro, quello tra l’artista valtellinese ed il pubblico statunitense, cui Rinaldi propone i propri lavori attraverso il gallerista della Florida che cura per lui il canale d’oltreoceano. La fama di Rinaldi ha infatti varcato i confini nazionali: molte le personali e collettive tenute dal pittore, oltre che nei maggiori centri italiani, all’Universitatsstadt di Kaiserslautern in Germania, al Palazzo del Governo di Liegi, alla Suffolk Art Gallery di Londra al Lincoln Center di New York, mentre le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private non solo nostrane, ma francesi, tedesche, inglesi, svizzere, israeliane, giapponesi, russe e in tanti altri contesti internazionali.