Giornate Fai di Primavera il 19 e 20 marzo: ecco tutti i luoghi aperti a Sondrio

Tornano sabato 19 e domenica 20 marzo le Giornate Fai di Primavera e le occasioni in provincia di Sondrio sono tantissime: dalle chiese più antiche ai palazzi più suggestive

Giornate Fai di Primavera del 19 e 20 marzo (Dire)

Giornate Fai di Primavera del 19 e 20 marzo (Dire)

Sondiro, 14 marzo 2016 - Tornano sabato 19 e domenica 20 marzo le Giornate Fai di Primavera e le occasioni sono tantissime, con oltre 900 visite straordinarie, da Nord al Sud in 380 luoghi d'Italia. "Valorizzare questa Italia e farla conoscere anche al turismo internazionale è importante, anzi, in tempi di affollamento sempre di più un'esigenza", sottolinea il ministro della cultura Franceschini. Ecco gli appuntamenti in provincia di Sondrio

MORBEGNO MORBINIUM: da borgo antico a città moderna - Piazza 3 Novembre Itinerario di visita comprendente Macelleria Rovagnati - Antica Bottega Fratelli Ciapponi - Caffè Folcher - Chiesetta Angeli Custodi - Corte dei Miracoli - Portali dell’Ospedale.  MACELLERIA ROVAGNATI  La storica macelleria (che ha esteso il commercio anche ad altri prodotti tipici locali) ha restaurato e offerto alla visita dei clienti le cantine e l’annessa antica ghiacciaia ad accumulo di neve e ghiaccio;  ANTICA BOTTEGA FRATELLI CIAPPONI  cantine e magazzini di stagionatura del formaggio Bitto, in un altro negozio storico, quello dei Fratelli Ciapponi;  CAFFÈ FOLCHER  al piano terra del palazzo settecentesco vi è l’antico Caffè - Pasticceria Folcher, che durante la belle époque, e per gran parte del ‘900, fu l’elegante ritrovo della borghesia locale;  CHIESETTA ANGELI CUSTODI  A Scimicà (in cima alle case), la chiesetta un tempo cappella privata della famiglia Schenardi, costruita nel 1692;  CORTE DEI MIRACOLI  Da palazzo Malacrida verso il ponte sul Bitto, si trova l’ingresso della cosiddetta Corte dei Miracoli, antico edificio appartenuto ai Parravicini;  PORTALI DELL'OSPEDALE  Elegante simmetria frutto della reinterpretazione moderna dell’ingegnere valtellinese Bruno Negri (1907-1986), allievo di Giovanni Muzio, di uno dei portali riportati nella celebre "Regola dei cinque ordini di architettura" di Giacomo Barozzi da Vignola (1507-1573).  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

CASA MARIANI - Via Romegialli, 10 L’edificio, recentemente restaurato, riunisce l’originaria casa Mariani con l’attigua casa Buzzetti, quest’ultima dimora dell’ing. Luigi (1873-1942) progettista delle centenarie scuole di Campovico, un tempo comune autonomo ed ora frazione di Morbegno. La famiglia Mariani era originaria di Camperbolo, dove la loro presenza è documentata dai primi decenni del Trecento; trasferita a Morbegno dal 1539 diede luogo a una lunga serie di notai, con capostipite Pietro, di riconosciuta antica nobiltà. Un membro della famiglia, Giovanni Battista, nel 1625 fu pro-pretore di Morbegno, mentre il notaio Paolo nel 1748 fu supremo cancelliere di valle e luogotenente generale del governatore. La casa è tuttora proprietà della famiglia Mariani che ne ha curato il recente restauro. Vi si conserva una antica stüa, a cui si accede da una corte interna. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

CASA NINGUARDA - Via Ninguarda, 30 Attraverso un bel portale si accede alla corte di questo antico palazzo nobiliare in cui nacque Feliciano Ninguarda (1524-1595), vescovo di Como (diocesi a cui appartiene la Provincia di Sondrio). Domenicano, fu riformatore dell’Ordine di cui fu nominato Vicario Generale per i paesi di lingua tedesca. Docente di teologia all’Università di Vienna, partecipò al Concilio di Trento come procuratore dell’arcivescovo di Salisburgo. Nel cortile è visibile, sull’architrave di un portale, una curiosa decorazione scolpita in cui è riconoscibile un oggetto di foggia assai antica, ovvero una “spada ad antenne” dell’Età del Ferro (IX-VI sec. a.C.). Curioso anche il catenaccio del portone con un ornamento a forma di dentatura. 

CASA E ANTICA AZIENDA CONSERVIERA LUIGI ROCCA - Via Luigi Rocca, 3 La bella facciata novecentesca caratterizza casa Rocca, sede della nota industria conserviera Rocca Luigi & Figlio fondata nel 1870. All’interno un bel salone di rappresentanza conserva alle pareti l’imponente raccolta di medaglie e diplomi, oltre al ritratto del fondatore Luigi Rocca (1823-1900), che iniziò l’attività in campo alimentare con Ferdinando Cirio. Nel 1870 l’Azienda cominciò a produrre conserve sott'olio su scala industriale, tanto che divenne il fornitore abituale della Real Casa. Nel 1995, a seguito di severe ispezioni, il Ministero Italiano della Sanità le ha rilasciato l'ambito riconoscimento del bollo comunitario per la lavorazione del pesce salato: una delle specialità più caratteristiche della produzione attuale. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

CHIESA DI SAN PIETRO E PALAZZO CASTELLI ORA MUNICIPIO - Via San Pietro La chiesa, iniziata nel 1337, fu parrocchiale fino al 1560, quando dovette essere ceduta al culto riformato come prevedevano le norme delle Tre Leghe di cui la valle era suddita. Dopo il 1620 fu assegnata alla Confraternita del Santissimo Sacramento da allora ne ha sempre curato l’ufficiatura, la manutenzione e i restauri. La chiesa è annessa al palazzo comunale, antica elegante dimora dei Castelli di Sannazaro. Diversi quadri ornano le pareti e una lapide ricorda Carlo Cotta, medico patriota morbegnasco, direttore dell’Ospedale Maggiore di Milano nel 1859, quando dovette far fronte al grandissimo numero di feriti della battaglia di Solferino e San Martino.  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

CHIESA E CONVENTO DI SANT'ANTONIO - Piazza S. Antonio Il più ampio complesso conventuale della provincia, affidato ai frati Domenicani (1457) incaricati dell’Inquisizione della Rezia, quando la valle, soggetta alla Repubblica delle Tre Leghe (attuale cantone dei Grigioni) rischiava di trasformarsi in un comodo transito per la diffusione dell’eresia al di qua delle Alpi. Visse e operò qui da semplice frate Michele Ghislieri, il futuro San Pio V (fondatore, fra l’altro, del Collegio Ghislieri di Pavia che riserva ancor oggi posti gratuiti ai valtellinesi meritevoli). I due chiostri e l’ampiezza della chiesa, ora auditorium comunale, lasciano immaginare il numero dei frati impegnati nel convento e l’influenza che esso può avere avuto nella Valtellina nel tempo e nell’area confinante. Durante la guerra 1915-18 e fino al 1919 il complesso fu destinato a scopi militari della Seconda Linea e la chiesa, soppalcata, fu trasformata in un grande magazzino. Dopo la guerra ospitò l’Orfanotrofio provinciale femminile, mentre oggi, passata al Comune di Morbegno, viene utilizzato per attività culturali e turistiche.  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

CIVICA BIBLIOTECA EZIO VANONI - Via Cortivacci, 4 L’edificio progettato dall’architetto Luigi Caccia Dominioni è stato realizzato, per volere della madre di Ezio Vanoni, noto uomo di governo, in luogo del monumento che si intendeva erigere a Morbegno in suo ricordo, dopo la sua improvvisa morte in Senato. Anche questo monumento, che ospita la biblioteca civica cittadina, viene restituito alla città al termine di una ristrutturazione che ha consentito di valorizzare, senza alterarne le forme.  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

COLLEGIATA ARCIPRETALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA - Piazza San Giovanni La collegiata arcipretale di San Giovanni Battista è la chiesa parrocchiale di Morbegno. Iniziata alla fine del ‘600 in luogo di una chiesetta omonima del ‘500, fu consacrata solamente nel 1780. Maestosa la facciata in granito locale e marmi di Musso ornata da otto grandi statue di Stefano Salterio. L’interno è a pianta ellittica coperta da una volta a crociera. Il presbiterio è sormontato a una cupola e sui lati sono poste otto cappelle ornate da affreschi e dipinti. L’altare maggiore in marmi policromi conserva il ciborio realizzato su disegno di Pietro Ligari, autore degli affreschi dell’abside e del catino absidale e di due grandi pale d’altare.  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE - Via Cortivacci, 2 Il museo ha sede nel settecentesco palazzo Gualteroni, dove dimorò Ezio Vanoni al quale è intitolata la vicina biblioteca civica. Interessanti la facciata scandita da numerose finestre armonicamente disposte e l’elegante portale “trionfale”, un tempo accesso alla corte del palazzo a cui erano annessi il giardino e un ampio brolo. La famiglia Gualteroni, forse di origine bergamasca, si stabilì a Morbegno. Antonio (1828-1876), che ebbe parte attiva nelle lotte risorgimentali, divenne sindaco di Morbegno nel 1860 e sposò Ida, l’ultima figlia di Ascanio Malacrida, vedova del nobile avvocato Martino Mariani. Il museo, inaugurato nel 1974 con la raccolta del cavaliere Giacomo Perego, è oggi il più grande museo scientifico della provincia. Le sue collezioni raccolgono fossili, minerali, erbari, insetti, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Nella sezione “Scienze della terra” sono esposti i minerali più significativi della collezione dell’ingegner Guiscardo Guicciardi. Vanto e unicum del museo il fossile di una conifera vissuta fra i 260 e i 240 milioni di anni fa, rinvenuto in Val Gerola alla fine degli anni ‘70.  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

OFFICINA MARTINELLI - Via Stelvio Con delicato pensiero, gli eredi Milani-Martinelli della famiglia fondatrice e proprietaria della Metallurgica Martinelli di Morbegno, la storica industria che caratterizzò Morbegno per gran parte del Novecento, hanno deciso di fare assumere il ruolo di museo alla casa che ancora conserva l’officina da fabbro in cui ebbe origine l’attività che in due sole generazioni passò da piccolo-artigiana a grande industria. A piano terra è conservato il maglio con altri attrezzi, mentre al piano superiore è visibile una ricca documentazione fotografica. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

PALAZZO FOLCHER - Piazza 3 Novembre, 38 Elegante palazzo che offre una bella e scenografica facciata settecentesca con balconcini, decorazioni in stucco e portale ornato in stile tardo barocco. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

PALAZZO MALACRIDA - Via Malacrida Palazzo Malacrida, raro esempio di elegante dimora settecentesca locale, accoglie i visitatori attraverso un grande atrio con colonne di gusto rococò, anticipazione del raffinato salone d’onore al piano nobile con loggette e splendide quadrature. Nel 1820 alla morte di Ascanio II Malacrida la famiglia si estinse ed il palazzo cambiò di proprietà fino a quando, nel 1989 passò al Comune. Restituita alla città dopo un accurato restauro, ha un interessantissimo giardino a gradoni, che segue l’andamento del colle, inoltrandosi nelle forre del Bitto (il torrente che dà nome alla omonima valle e al noto formaggio).  Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

SANTUARIO DELL'ASSUNTA - Via San Martino Il tempio, eretto alla fine del ‘400 nel luogo dove già esisteva una chiesa dedicata a San Lorenzo e alla Vergine, fu sede della Compagnia dei Battuti (la Confraternita dei Bianchi) che la tradizione vuole fondata da San Bernardino da Siena. Fu consacrato nel 1506 e, fatta salva la soprelevazione del campanile (1733), conserva la sua iniziale struttura. Interessanti e rari gli elementi decorativi in cotto. La facciata presenta sculture ed un elegante rosone di Tomaso Rodari (1517). L’interno, affrescato nel ‘700 da Pietro Bianchi, da G. Pietro Romegialli e da Giuseppe Prina, conserva numerose opere mobili, a cominciare dalla imponente ancona lignea cinquecentesca, scolpita da Giovanni Angelo del Majno, dorata e dipinta da Gaudenzio Ferrari. Interessanti per antichità e bellezza sono le vetrate dipinte da Domenico Da Blevio agli inizi del ‘500, ed il polittico attribuito a Vincenzo De Barberis; all’esterno si nota quanto resta dell’antico ossario appoggiato all’abside e del suo apparato decorativo. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

TORCHIO DI CERIDO - Cerido Poco dopo Selvapiana, presso Cermeledo, in un edificio rustico è conservato il Torchio di Cerido, un torchio cosiddetto “a leva”: una lunga trave con una estremità fissata a terra e l’altra munita di una vite passante è collegata ad una pesante pietra che consente al tronco di esercitare pressione mediante l’avvitamento. Il locale ospita anche un frantoio oleario. Entrambi sono stati donati da Armando Alberti e dai fratelli Margnelli per interessamento del Cavaliere Giacomo Perego, compianto fondatore del Civico Museo di Storia Naturale, e restaurati dal Comune di Morbegno. Il carattere consortile del torchio rendeva la torchiatura un momento di festa per tutti dopo un duro periodo di lavoro. Le vinacce rimaste dopo la torchiatura venivano utilizzate per distillarne la grappa. Il grande torchio è un esempio di ingegneria rurale finalizzata alla produzione del vino, da sempre elemento primario della nostra economia. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

MONTAGNA VALTELLINA CASTEL GRUMELLO - Via Sant'Antonio, 645 Due fortilizi si fronteggiano sulla sommità di una collina (localmente “grumo”) che domina la Valtellina presso Sondrio. Sull'altura rocciosa, a est, fra bassa vegetazione che comprende anche specie rare, si erge la torre, cioè l'appostamento militare vero e proprio; a ovest si estende la zona residenziale, più complessa e articolata. Un vero castello “gemino”, come se ne trovano raramente. Costruito nel 1326 da Corrado de Piro, fu distrutto dai Grigioni quando invasero la regione. Appuntamento sabato 19 e domenica 20 dalle 10.00 alle 18.00.