Valdisotto, si indaga su un presunto pedofilo: "Possibili legami con un altro"

I ragazzini, contattati tra il 2013 e il 2015, erano tutti di età compresa tra i 14 e i 18 anni

Guardia di Finanza

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Valdisotto, 13 luglio 2017 - "Addio amici, vi voglio bene, ricordatevi di me, di come ero sorridente, mamma, papà vi voglio bene, perdonatemi di tutto". Sono le parole dell'operaio di Valdisotto, presunto pedofilo arrestato martedì pomeriggio in Alta Valle. L’uomo le ha scritte e pubblicate sul suo profilo Facebook proprio mentre i militari della Guardia di Finanza si trovavano sulle sue tracce per eseguire la misura cautelare emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Milano. Un messaggio ambiguo che fa pensare all’intenzione di compiere gesti estremi oppure a una richiesta di perdono alla famiglia per i fatti che lo hanno visto destinatario degli arresti domiciliari notificatigli dai finanzieri. Questi ultimi rimasti poi a piantonare la sua camera d’ospedale dove l'uomo è stato ricoverato per una crisi epilettica avuta proprio all’arrivo dei militari nella baita dove sembra avesse cercato di nascondersi. Nelle prossime ore, comunque, si dovrebbe tenere l’interrogatorio di garanzia ad opera del giudice per le indagini preliminari di Sondrio. A redigere l’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari, dietro richiesta del sostituto procuratore milanese. Le pesanti accuse mosse nei confronti dell’uomo sono di tentata fruizione della prostituzione minorile e tentata violenza sessuale su minore.

Accuse nate al termine delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Bormio e che troverebbero la loro genesi nella denuncia fatta dai genitori di un minore vittima delle attenzioni dell’uomo. I ragazzini, contattati tra il 2013 e il 2015, erano tutti di età compresa tra i 14 e i 18 anni. E tutti erano stati avvicinati attraverso i Social Network, stando alle ricostruzioni svolte dalle Fiamme Gialle di Bormio, coordinate dal tenente Andrea Mascia e per l’indagine anche dal maresciallo Stefania Sciamardella. A seguito degli adescamenti il 40enne prometteva regali come ricariche telefoniche, telefoni cellulari e soldi in contanti. Tutti regali che l’uomo intendeva elargire ai ragazzini in cambio di sesso e anche telefonate hard. Non è escluso che l’uomo fosse in rapporti con un altro uomo, arrestato dalla GdF a inizio anno sempre in Alta Valle, con la medesima accusa.