Vite, nonostante le gelate di aprile la produzione è sopra la media

Preoccupa, però, la presenza di "black-rot" o marciume nero degli acini, malattia di recente comparsa in Italia

Uva

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Sondrio, 21 giugno 2017 - "Il favorevole andamento climatico del mese di maggio ha favorito un forte sviluppo vegetativo della vite, così come la fase di fioritura e la rapida formazione del frutticino. Le giornate molto calde e soleggiate e la pioggia di inizio giugno hanno determinato il rapido ingrossamento degli acini per distensione cellulare con un anticipo della fase fenologica. Per cui, al primo giorno d’estate, ci troviamo con un anticipo vegetativo di circa 7/10 giorni rispetto alla media trentennale.  Il carico produttivo, per gli areali sfuggiti alla gelata di aprile, si presenta mediamente elevato, se pur inferiore al 2016 (annata da record), ma superiore di un 15% rispetto alla media trentennale. Tale situazione renderà necessario intervenire con il diradamento dei grappoli, onde evitare di eccedere con le produzioni massime consentite dai disciplinari.

Riguardo all’andamento fitopatologico si sono riscontrate le prime macchie di peronospora sui testimoni non trattati, causate dalle piogge del 4-5-6 giugno, tuttavia la situazione non è allarmante. Visto l’andamento climatico stagionale si osserva maggiore presenza di oidio. Più preoccupante è la presenza di Black-Rot sul grappolo. Il  black-rot o marciume nero degli acini è una malattia di recente comparsa in Italia, se pur conosciuta da fine ottocento, penetrata nel nostro Paese dalle regioni francesi e originaria del Nord America. I sintomi si riscontrano anche sulle viti che chiamiamo in gergo “americana” normalmente resistenti a peronospora e odio. Le mutate condizioni climatiche, ma soprattutto l’abbandono dei vigneti, la limitazione imposta per la bruciatura dei tralci a fine inverno, la diminuzione dei trattamenti a base ditiocarbammati sostituiti dal rame o da altri principi attivi, hanno portato ad una maggiore virulenza della malattia anche nella nostra provincia. Consigliamo i viticoltori di segnalare ai tecnici l’eventuale presenza di sintomi al fine di valutare le linee di difesa più idonee, si dirette che indirette".