Ucciso in Thailandia, i presunti assassini di De Stefani adesso hanno le ore contate

L’annuncio del capo della Polizia: "Li prenderemo presto"

I due ricercati per l'omicidio in un frame di Studio Aperto

I due ricercati per l'omicidio in un frame di Studio Aperto

Chiavenna (Sondrio), 25 gennaio 2018 -  Sembra sia imminente la cattura, da parte della Polizia thailandese, di Rujira Eiumlamai e del suo fidanzato francese Amaury Rigaux, ritenuti responsabili del brutale omicidio di Giuseppe De Stefani, 62enne, ex infermiere di Chiavenna.

Ieri,  infatti, il tribunale del paese asiatico ha approvato i mandati di arresto (per omicidio e occultamento di cadavere) per la coppia formata dalla 38enne ex convivente di De Stefani e dal suo fidanzato francese di 34 anni. «Dovremmo prenderli presto», ha annunciato il capo della polizia Thawatchai Muannara. Stando a quanto riportato sui maggiori quotidiani locali (tra cui Bankgok Post), che citano come fonte appunto il capo della Polizia provinciale, la cattura dovrebbe avvenire nelle prossime ore, perché i due sono ancora in Thailandia. E, probabilmente, si stanno nascondendo. Inoltre, la Polizia ha riferito che dal conto di De Stefani sono stati prelevati 10mila baht (circa 255 euro – che in Thailandia permettono di sopravvivere per diverse settimane) tramite uno sportello bancomat. E, basandosi su alcuni filmati di telecamere a circuito chiuso, c’è il ragionevole sospetto che i due si stiano nascondendo nella provincia di Tak. Questo perché Amaury, inserito nella lista nera dell’immigrazione della Thailandia, non può lasciare il paese attraverso le dogane.

C’è di più: la Polizia sospetta che altre tre persone, sempre della provincia di Phichit, possano essere state coinvolte nell’omicidio o potrebbero aver aiutato la coppia in qualche modo. Rujra e Amaury, stando a una prima ricostruzione della Polizia, si sono dati alla fuga dopo che i resti di De Stefani sono stati trovati in un’area boschiva nei pressi di Bung Thab Chan Pond a Tambon Laemran, nel centro del paese, venerdì scorso. Resti che erano parzialmente bruciati in un falò di pneumatici di gomma. Dalle audizioni dei dieci testimoni sentiti dalla Polizia è stato possibile risalire alla provenienza delle gomme che sembra siano state prese dalla casa affittata dall’uomo francese. Mentre dalla casa di Rujira mancherebbe una tanica di benzina da cinque litri.