Ubriaco a scuola a 15 anni, il preside: "Forse un rito di iniziazione"

"Per lui qualche giorno di sospensione dalle lezioni ma non vogliamo infierire"

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Morbegno, 28 febbraio 2017 - «Qualche giorno di sospensione ma non vogliamo infierire». Questa la punizione ipotizzata per il 15enne che si è sentito male, sabato mattina, nel corso di un’assemblea d’istituto in una scuola superiore di Morbegno. Il preside, Antonino Costa, non vuole considerare la vicenda come un fatto necessariamente negativo: «Credo che sia stato un bene che il tutto sia avvenuto a scuola. In questo modo siamo riusciti ad intervenire subito, chiamando il Pronto soccorso e la famiglia, a cui il ragazzo dovrà senza dubbio dare delle spiegazioni. Credo comunque che, con lo spavento che si è preso, abbia imparato la lezione. Nei prossimi giorni si riunirà il Consiglio di classe e deciderà la punizione da infliggere che, comunque, non sarà troppo severa tenendo anche conto del che può vantare voti sopra la media. Il mio timore è che, con tutta questa storia, il suo rendimento scolastico possa risentirne».

«Come scuola - ha continuato Costa - noi in passato abbiamo affrontato, con degli incontri con le forze dell’ordine, le tematiche dell’uso e dell’abuso di sostanze alcoliche e delle droghe. Per poter raggiungere i migliori risultati nella lotta e nella prevenzione la scuola deve essere necessariamente affiancata e supportata dalle famiglie e da tutta la società. Non dobbiamo assolutamente demonizzare il ragazzo che magari si è trovato costretto a bere per una sorta di rito di iniziazione. I veri responsabili sono quelli che hanno venduto bevande alcoliche ad un minorenne».

«Secondo me - ha dichiarato don Gigi, parroco da sempre impegnato nella lotta contro il disagio giovanile – questo è l’ennesimo messaggio forte che ci viene dato a noi adulti. I ragazzi sono attirati dallo sballo perché non trovano più la strada giusta. Noi adulti dobbiamo imparare a capire che non dobbiamo limitarci a condannare».