Teglio, travolto da una valanga: scialpinista gravissimo

L'uomo, 48 anni di Cosio, è stato recuperato due ore dopo l’allarme

Il soccorso alpino in azione (Orlandi)

Il soccorso alpino in azione (Orlandi)

Teglio (Sondrio), 5 febbraio 2018 - Un'altra valanga in Valtellina, un altro scialpinista travolto, e questa volta le sue condizioni sono molto gravi. Dopo l’episodio registrato nella giornata di sabato in Val Tartano, ieri si è tornati a fare i conti con una slavina e con le sue gravi conseguenze. L’allarme è stato lanciato attorno alle 13.30 per una valanga che si è staccata in Val Caronella, sopra Teglio, a circa 2200 metri di quota. Subito è stato chiaro che sotto alla massa nevosa c’era un uomo, uno scialpinista 48enne residente a Cosio Valtellino che, insieme ad un amico, era impegnato in un’escursione in quota con gli sci ai piedi.

L’esatta dinamica dell’accaduto non è ancora stata chiarita, ma pare sia stato proprio il passaggio della coppia di scialpinisti a causare il distacco della slavina che ha travolto il 48enne. Subito si è attivata la macchina del soccorso: sul posto in poco tempo sono intervenuti i tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, i militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, l’elicottero del 118 decollato dalla base di Caiolo. Le operazioni di soccorso si sono rivelate tutt’altro che semplici: solo un paio di ore dopo la valanga è stato trovato il 48enne travolto dalla neve, in vita ma in condizioni molto gravi. Una volta raggiunto, è stato elitrasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in prognosi riservata, le sue condizioni destano serie preoccupazioni.

Solo 20 ore prima un’altra slavina aveva fatto temere per la vita di un escursionista lecchese, che si trovava insieme ad altre quattro persone sul Monte Cadelle in Valtartano. Improvvisamente, forse anche in questo caso a causa del passaggio degli escursionisti, un blocco di neve si è staccato dalla montagna e li ha travolti. La slavina, di dimensioni fortunatamente ridotte, ha coinvolto gli sportivi e ne ha sepolto due. Uno è stato subito trovato dai compagni ed aiutato, mentre l’altro escursionista sepolto dalla neve è stato salvato solo grazie all’utilizzo corretto del dispositivo Artva che tutti i componenti della comitiva avevano con sè. Del resto, i soccorritori non fanno che ripeterlo: pala e sonda sono strumenti indispensabili quando si affronta la montagna innevata, se utilizzati correttamente possono davvero salvare una vita. Non si sa, al momento, se il 48enne di Cosio Valtellino fosse dotato di questi indispensabili strumenti.

Sono ore di angoscia per le sue condizioni di salute, apparse davvero molto serie ai soccorritori che, dopo troppo tempo trascorso sepolto dalla neve, lo hanno finalmente trovato e hanno constatato che, miracolosamente, era vivo. Solo nelle prossime ore sarà possibile sapere quali saranno le conseguenze della prolungata permanenza sotto la neve e delle lesioni riportate nel terribile infortunio.