Lavori sulla Statale 36: "Ma il ponte di San Pietro è un vero pericolo"

"Con la strettoia di Pozzo di Riva di Novate Mezzola chiusa, e relativa deviazione sulla Trivulzia la criticità maggiore si riscontra al ponte di San Pietro"

Il passaggio di San Pietro al centro della polemica

Il passaggio di San Pietro al centro della polemica

Samolaco, 24 agosto 2016 - Lo si sapeva da tempo che il ponte di San Pietro di Samolaco che attraversa il Mera era disagevole e in questi ultimi tempi, con la chiusura della strettoia di Novate Mezzola per i lavori di ristrutturazione sulla Statale 36, il problema è tornato a galla. Sulla alternativa Trivulzia, il traffico è aumentato in modo esponenziale creando non pochi problemi di viabilità. Soprattutto all’altezza del ponte di San Pietro, stretto, senza marciapiede e pericoloso. Il presidente della Provincia di Sondrio, Luca della Bitta è particolarmente impegnato alla risoluzione del problema.

«Il rifacimento del ponte di San Pietro sulla provinciale Trivulzia è chiaramente una delle priorità in termini di opere pubbliche tant’è che è già inserito nel Piano triennale provinciale - spiega -. L’intenzione è, per il prossimo anno di procedere alla sua realizzazione. Si tratta di un intervento particolarmente oneroso e, salvo nuove rapine statali, l’anno prossimo c’è l’intenzione di realizzarlo. Nel frattempo è importante che si rispettino le indicazioni poste all’inizio della deviazione. È importante comunicare a chi guida un mezzo pesante che il ponte non è percorribile e che si attengano alle segnalazioni espresse chiaramente con cartelli adeguati. È auspicabile - prosegue - che tutto proceda nel migliore dei modi e che i tempi di consegna siano rispettati. Per questo c’è la garanzia, da parte dell’Anas».

Dello stesso avviso il sindaco di Samolaco Michele Rossi che ribadisce: «Con la strettoia di Pozzo di Riva di Novate Mezzola chiusa, e relativa deviazione sulla Trivulzia la criticità maggiore si riscontra al ponte di San Pietro, non adatto a sopportare un forte e intenso traffico soprattutto di mezzi pesanti. Non è una novità in quanto negli scorsi anni si è sempre dimostrato luogo decisamente pericoloso e ci sono evidenti segni di collisioni fra autoveicoli. La stretta carreggiata impedisce il passaggio di un’auto e un semplice furgone. Anche la sola presenza di un pedone rallenta il passaggio dei mezzi a discapito dell’incolumità del pedone stesso. Mi auguro che nel frattempo non succeda qualcosa di spiacevole. Molti autisti dovendo recarsi alla zona industriale di Gordona a poche centinaia di metri dal ponte, si lasciano tentare, rischiando, di transitare sul ponte per accelerare i tempi. Abbiamo splendide piste ciclopedonali - conclude -. Un vero peccato che, all’altezza del ponte, la loro sicurezza sia messa in discussione».