Sondalo, salvataggio di Neurochirurgia: il sindaco Luigi Grassi ci crede

Dopo la visita dei rappresentanti di Regione Lombardia

(Orlandi)

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Sondalo (Sondrio), 18 febbraio 2017 - «E’ stato un momento importantissimo per il nostro territorio e siamo sicuri che i rappresentanti della Regione intervenuti si faranno portavoce delle motivazioni che ci inducono a dire no alla chiusura della Neurochirurgia del Morelli». Sono le parole del sindaco di Sondalo, Luigi Grassi, al termine dell’incontro che si è tenuto ieri mattina in sala consiliare e che ha visto la partecipazione dei sindaci dell’Alta Valle, di numerosi operatori sanitari che lavorano al Morelli, dei rappresentanti del Comitato di difesa della sanità di montagna e tanti cittadini che non sono voluti mancare all’appuntamento.

Presenti in qualità di rappresentanti di Regione Lombardia Alessandro Colucci, presidente della Commissione bilancio del Pirellone e Angelo Capelli vicepresidente della Commissione regionale Sanità. Oggetto della discussione il Piano di organizzazione aziendale territoriale presentato in Regione dalla Asst Valtellina e Alto Lario che prevede fra le altre cose, un significativo ridimensionamento della Neurochirurgia di Sondalo, fiore all’occhiello della sanità regionale.

«Un piano che non è stato condiviso con il territorio – ha continuato Grassi – e che porta con sé ridimensionamenti che si ripercuoteranno sui pazienti. Con l’incontro molte cose sono state spiegate. Gli operatori sanitari hanno illustrato dettagliatamente ai funzionari di Regione Lombardia che la scelta di smembrare la Neurochirurgia di Sondalo, dividendola con Sondrio, è una scelta sbagliata, perché va contro il territorio e contro il bene degli utenti del servizio, che sono i pazienti. Non solo la decisione non è stata condivisa con gli enti locali, ma anche con gli operatori sanitari. Credo che questo sia irrispettoso da parte dei vertici di Asst». Durante la mattinata i referenti di Regione Lombardia hanno visitato il reparto di Neurochirurgia. Hanno ricevuto, dalle mani di Pietro Del Simone, coordinatore del Comitato di difesa della sanità di montagna le 15mila firme per dire no al ridimensionamento del reparto sondalino.

«Capelli e Colucci hanno capito in modo chiaro che la strada intrapresa da Asst non è quella corretta – ha concluso Grassi -. E’ una scelta sbagliata che non può essere portata avanti. Era importante che i due referenti della Regione si rendessero conto, come di fatto è stato, che non si tratta della solita azione campanilista, ma di un iniziativa a tutela di tutto il territorio e dei suoi cittadini. Adesso sappiamo che in Regione si faranno portavoce delle istanze del nostro territorio e siamo fiduciosi che si possa cambiare rotta».​ Fiducioso anche il sindaco di Grosotto, Guido Patelli: «Non si tratta della solita levata di scudi ma di una questione tecnica – ha detto – ed ora anche Regione lo sa».