Teglio, travolto da slavina: lo scialpinista lotta ancora

Simone Zecca, macellaio 48enne di Cosio Valtellino, recuperato sotto la neve, è in prognosi riservata

Il soccorso alpino in azione (Orlandi)

Il soccorso alpino in azione (Orlandi)

Teglio, 6 febbraio 2018 - Rimangono serie le condizioni di Simone Zecca, macellaio 48enne residente a Regoledo, frazione di Cosio Valtellino, travolto da una valanga domenica nel primo pomeriggio in Val Caronella, sopra Teglio, a 2.200 metri di quota. Lo scialpinista, che era impegnato in un’escursione insieme a un amico, è rimasto sepolto sotto la neve per diversi, interminabili minuti. È stato poi trovato e soccorso grazie alla strumentazione indispensabile che i due scialpinisti avevano con sè, e in particolare al dispositivo Artva che ne ha permesso la localizzazione. Se non avessero avuto questo strumento, che i soccorritori considerano appunto indispensabile, e se non fosse stato utilizzato correttamente dal 48enne valtellinese, probabilmente per lui non ci sarebbero state speranze. Invece, le speranze ci sono, i suoi familiari, gli amici e tutta Cosio Valtellino ora pregano per Simone, ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. 

Tutto è accaduto attorno alle 13,30 di domenica sulle cime della Val Caronella, al confine con Aprica, una delle zone prese d’assalto dagli appassionati di scialpinismo. Stando alle prime ricostruzioni, a investire lo scialpinista della Bassa Valle sarebbe stato un crostone di neve gelata accumulatosi per il vento in quota e staccatosi improvvisamente dall’alto. È stato l’amico che era con lui, rimasto incolume, a chiamare i soccorritori e a chiedere aiuto. Simone Zecca, che ha rischiato il soffocamento e il congelamento, è stato ritrovato dopo diversi minuti, subito intubato, caricato a bordo dell’apparecchio e trasportato con urgenza all’ospedale. A intervenire, i sanitari del 118, i tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e i finanzieri del Sagf, che indagano sull’accaduto insieme ai carabinieri.

Domenica le condizioni, secondo gli esperti e in base ai dati del bollettino nivometeo, non erano quelle ideali per la pratica dello scialpinismo: l’indice del pericolo valanghe era quasi ovunque 3, ovvero marcato, in una scala da 1 a 5. Nei giorni prossimi sono previste altre nevicate e i pendii potrebbero diventare ancora più pericolosi soprattutto in caso di innalzamento delle temperature. L’allerta è, quindi, particolarmente alta, tanto che gli esperti raccomandano prudenza e invitano a rinunciare all’escursione in caso di pericolo elevato.