Cosio Valtellino, fra i migranti scoppia la rissa durante la preghiera

Un gambiano ha perso la pazienza perchè mentre pregava con altri africani di religione musulmana sarebbe stato disturbato dal passaggio di nigeriani di fede cattolica

L'intervento dei carabinieri all'hotel Bellevue di Cosio Valtellino (Nat.P.)

L'intervento dei carabinieri all'hotel Bellevue di Cosio Valtellino (Nat.P.)

Cosio Valtellino (Sondrio), 28 agosto 2016 - Momenti di alta tensione l’altro giorno, attorno alle 18, all’interno dell’hotel Bellevue di Cosio Valtellino per una rissa scoppiata all’improvviso fra alcuni richiedenti asilo ospiti da tempo della struttura ricettiva del mandamento di Morbegno. E subito sono stati sedati gli animi «bollenti» proprio in virtù del fatto che essendo un albergo - e non un alloggio o un piccolo edificio con piccoli gruppi, magari visitati soltanto due volte la settimana da addetti di associazioni a sfondo più o meno caritatevole - i controlli e la presenza dei responsabili è costante 24 ore su 24.

Cosa è successo nel tardo pomeriggio di venerdì nell’albergo della famiglia di Giulio Salvi? Un gambiano, a un certo punto, ha perso la pazienza perchè mentre pregava in corridoio con altri africani di religione musulmana sarebbe stato di continuo disturbato dal ripetuto passaggio di nigeriani di fede cattolica alcuni dei quali, inoltre, parlavano a voce alta al cellulare. Ne è scaturita una rissa, a sfondo quindi religioso, che ha richiesto l’immediato intervento di Silvia Salvi la quale, visto che gli animi non si calmavano, ha subito chiamato il 112 e sul posto è bastato l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri della Stazione di Morbegno per riportare la calma.

Non si è registrata la necessità di ricorrere all’ambulanza, le botte che si sono dati infatti non hanno richiesto cure mediche. Ad avere la peggio è stato un gambiano, aggredito a pugni da alcuni nigeriani. I protagonisti dell’episodio sono alcuni profughi ospiti dell’hotel da un paio d’anni, in attesa che le autorità competenti si pronuncino sulla loro domanda di richiedenti asilo. Un tempo di attesa, in realtà, che va oltre ogni più pessimistica previsione. E non è facile mantenere sempre la calma, anche per chi soggiorna a pensione completa a spese d’altri.

Ora Salvi, come pure i carabinieri, faranno avere alla Prefettura di Sondrio un rapporto su quanto accaduto al Bellevue, dove non sono mancate grida e paura in particolare per la figlia del titolare. La disponibilità dei richiedenti asilo a intervenire nei luoghi del terremoto non ha ricevuto, al momento, alcuna risposta. Un modo che sicuramente sarebbe servito a tenerli occupati e a stemperare anche le tensioni che possono nascere da un prolungato periodo di «far niente».