Graziano Murada: "Orsi in Valtellina? Un grosso errore"

Il direttore della Fondazione Fojanini boccia il progetto

Un orso

Un orso

Sondrio, 25 luglio 2017 - Senza mezzi termini Graziano Murada, attuale direttore della Fondazione Fojanini, condanna il progetto di reintroduzione dell'orso bruno che coinvolge anche la provincia di Sondrio. "In Trentino, un orso ha assalito un escursionista - scrive arrabbiato sul suo profilo Facebook personale - il secondo episodio nel giro di un anno. Non è accaduto su qualche impervia cima, ma a 700 metri. E mentre percorro i Pianasc, bosco fatato sopra San Salvatore, penso alla nostra valle che, disgraziatamente, per un progetto europeo (Life Ursus, ndr), è destinata a diventare zona di espansione dei grandi plantigradi. Tra una decina di anni le nostre montagne non saranno più sicure".

"Nessuno si è degnato di chiedere a chi in montagna vive o lavora se fosse d'accordo - osserva Murada -. Perché a decidere le sorti della montagna, orsi compresi, è una pericolosa specie: i profeti della montagna. Esperti, professori, enti, associazioni e umanità varia che, distribuiti omogeneamente sul versante meridionale delle Alpi, predicano, teorizzano, danno aria ai denti sproloquiando sulla montagna". "Chi sono questi per decidere il bene o il male? Sono quelli che utilizzano la montagna come parco giochi, quelli che non vogliono le grondaie sulle baite perché non sono tipiche, che vogliono mantenere i caléc perché fa figo, tanto non ci dormono dentro, loro, prosegue. «Questi oracoli del nulla, figli di Hanna Barbera, decidono cosa sia giusto per la montagna, anche se la sera tornano nei comodi appartamenti in città". Più di 100 i like, diverse decine i commenti, tutti concordi. "Diciamo basta a questi passacarte che si dissetano sulle spalle delle fatiche altrui, ma pretendono di insegnarci il bene e il male. Che vantaggi hanno portato alla montagna? Nessuno. Però continuano imperterriti a organizzare convegni, dove se la cantano e se la suonano. Intanto, la montagna muore di vincoli, burocrazia e scelte fatte senza consultare i montanari veri". Muore, per Murada, per mancanza di servizi. "In passato, i nostri nonni, hanno faticato per mandare via gli orsi e ora voglio reintrodurli. Pensiamo all'effetto sul turismo. Amo molto gli animali, ma la loro presenza deve essere spontanea e, soprattutto, secondaria rispetto all'uomo. Assurdo piangere un orso e restare indifferenti se muore un cacciatore".