Ucciso in Thailandia, il francese nega. Poi confessa: "Ho tagliato la gola a Giuseppe"

Secondo la polizia sarebbe stata l'amante l'ideatrice dell'omicidio

gli inquirenti  nel luogo del ritrovamento dei resti di De Stefani e i due amanti, Amaury  Rigaux e  Rujira Iamlamai

gli inquirenti nel luogo del ritrovamento dei resti di De Stefani e i due amanti, Amaury Rigaux e Rujira Iamlamai

Chiavenna, 31 gennaio 2018 - Aveva tentato di dichiarare la propria innocenza, poi, però, torchiato dalla polizia thailandese ha confessato e raccontato tutto: «Ho tagliato la gola a Giuseppe De Stefani». Il francese Amaury Rigaux, l’amante dell’ex compagna del 62enne di Chiavenna, ha confessato di aver ucciso l’italiano il 19 gennaio tagliandogli la gola con la collaborazione della sua complice Rujira Iamlamai, che secondo gli inquirenti sarebbe l’ideatrice dell’atroce delitto. Poi ha fatto a pezzi il chiavennasco e i due amanti hanno portato il corpo semembrato dentro una valigia fino a un bosco, dove gli hanno dato fuoco e dove poi, lunedì scorso, è stato trovato.

La poliza esclude ora il coinvolgimento di terze persone nel delitto che si crede sia stato originato da motivi passionali attorno alla donna contesa e da dispute di denaro. Ora entrambi gli amanti-assassini sono in manette. La thailandese Rujira Iamlamai, 38 anni, ex convivente di Giuseppe De Stefani, è stata infatti catturata lunedì mattina in un frutteto a pochi chilometri dalla foresta dove domenica sera era stato preso Rigaux. Iamlamai è stata trovata in cima a un albero nel distretto di Bueng Narang, nella provincia nord-occidentale di Kamphaeng Phet, agli agenti aveva cercato di far credere di essere una raccoglitrice di frutta. Dopo aver lasciato molti indizi dietro di sé, persino prelevando denaro da un bancomat con la carta di De Stefani, la coppia era braccata da giorni, ed era probabilmente conscia di non avere via di scampo. Avevano persino cambiato maldestramente colore alla loro Toyota Yaris, passata dal bronzo al nero. Secondo la polizia, Rigaux ha un passato di cinque anni nell’esercito che gli ha consentito di sfruttare le sue abilità per sopravvivere nel bosco. Ma l’attenzione mediatica che il caso ha attirato anche in Thailandia ha fatto sì che i volti di entrambi i ricercati fossero noti a tutti.

De Stefani, infermiere in pensione di Chiavenna, era arrivato in Thailandia nel 2013,   un paio di volte all’anno tornava nella Città del Mera per vedere la figlia Barbara e i due adorati nipotini. Per circa un anno aveva convissuto con Iamlamai, sostenendola economicamente, in un’area rurale lontana. Nella casa della donna, oltre a delle macchie di sangue, è stato rinvenuto anche il passaporto di De Stefani e una sua lettera all’ex amata, in cui l’accusava di essersi impegnata in una relazione con lui solo per i soldi. Pochi mesi fa De Stefani aveva sorpreso Iamlamai e Rigaux insieme, troncando definitivamente la relazione. «Ringraziamo la polizia thailandese per l’impegno dimostrato, che ha portato all’arresto degli assassini del nostro caro – le poche parole dei familiari -. Grazie anche a chi ci è vicino».