Orari di apertura dei negozi in città: all’orizzonte grandi cambiamenti

Saracinesce su in pausa pranzo. Così si attirano più clienti

Un negozio in centro

Un negozio in centro

Sondrio, 23 marzo 2017 – A Sondrio, fare la spesa in pausa pranzo o comprare un paio di scarpe dopo le 19 è praticamente impossibile, a meno che non ci si rivolga alla grande distribuzione. Eppure le esigenze dei consumatori cambiano e con loro anche le abitudini. Molti cittadini, specie chi lavora, possono dedicarsi agli acquisti solamente la domenica o nelle fasce orarie che coincidono con le pause o la fine della giornata lavorativa. Da qui l’idea dell’Unione commercianti di modificare gli orari di apertura e chiusura dei negozi. «Considerando lo stato di crisi e osservando che Sondrio è una città prevalentemente di servizi, è giusto fornire delle condizioni diverse da quelle del passato - spiega Manuela Giambelli, numero uno dell’Unione in città e titolare dell’omonimo negozio di ortofrutta -. Modificare gli orari significa dare un motivo in più alla gente per venire a Sondrio. Tuttavia, questa iniziativa andrebbe portata avanti con un po’ di spirito di collaborazione e di attesa, in modo da raccoglierne i frutti, se non nell’immediato, almeno in un futuro prossimo. Non intendo proporre certo un aumento delle ore di lavoro, ma cercare di spalmarle in modo diverso. Con Internet il commercio ha subito un cambiamento repentino che nessuno avrebbe potuto prevedere ed è anche per questo che, a noi commercianti, oggi è richiesto un piccolo sacrificio. Puntiamo su servizi e qualità, senza scordare mai la cordialità». Ma per farlo occorre guardare tutti nella stessa direzione e agire in modo coeso: dal centro storico a Piazzale Bertacchi, passando per via Trieste. «Mettere d’accordo è impossibile, ma in tanti si può fare, perlomeno a zone - prosegue Giambelli -. Nel frattempo abbiamo commissionato una sorta di questionario esplorativo per sondare l’effettiva disponibilità dei negozianti». A pensarla così anche Antonio Elia, della spaghetteria Terra di Mezzo di Piazzale Bertacchi. «Un’ipotesi sarebbe quella di coprire, indicativamente, la fascia oraria che va dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 21, in modo da andare incontro alle esigenze di clienti e turisti, così che Sondrio torni finalmente a essere realmente un capoluogo». Orari diversi e vetrine accattivanti: è questa la strategia cui si aspira. «La città non è più quella di 30 anni fa. Le esigenze sono cambiate - conclude Elia -. Vetrine illuminate la sera e aperture straordinarie durante i grandi eventi, sono aspetti imprescindibili». «Qualcosa, alla lunga, dovrà inevitabilmente cambiare - fa eco Vincenzo Robustelli del negozio di calzature Kammi -. Da un paio d’anni, ad esempio, noi abbiamo optato per l’orario continuato al venerdì in modo da dare la possibilità anche a chi lavora di fare acquisti in pausa pranzo. Fondamentale anche il discorso vetrine illuminate la sera: il miglior biglietto da visita per un negozio». «A Sondrio bisogna cominciare ad assecondare i reali bisogni di residenti e turisti - commenta Marco Vuono, del locale Terra Vino -. Ora non è più uno scherzo: per noi commercianti e per il centro storico è una questione di vita o di morte».