Sondrio, dopo tanta neve è in agguato il pericolo valanghe e slavine

Disagi specie nel fondovalle valtellinese e valchiavennasco

ATTENZIONE Gli esperti raccomandano massima prudenza

ATTENZIONE Gli esperti raccomandano massima prudenza

Sondrio, 18 dicembre 2017 - La neve scesa copiosa ormai una settimana fa ha creato disagi soprattutto nel fondovalle valtellinese e valchiavennasco. Ma oltre ai problemi legati a strade e marciapiedi in città, sale anche l’allarme per il pericolo di slavine e valanghe. Un primo episodio si è registrato alcuni giorni fa, con la statale 36 a Madesimo chiusa per due giorni a causa di una slavina caduta sulla carreggiata.

Ma le preoccupazioni maggiori riguardano i frequentatori di piste e in generale della montagna innevata, chiamati a prestare particolare attenzione. «Le precipitazioni in quota e le condizioni meteorologiche degli ultimi giorni richiedono attenzione: il bollettino neve e valanghe di Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, elaborato dal Centro nivometeorologico di Bormio, evidenzia un rischio di valanghe da marcato a forte – spiegano gli esperti del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, Cnsas – su molti pendii ripidi in quota è ancora probabile il distacco di medie e grandi valanghe con debole sovraccarico, mentre su ripidi pendii non ancora scaricati sono possibili distacchi di valanghe di dimensioni medie, in singoli casi grandi, asciutte in quota e umide al di sotto dei 2200 metri. Nelle Orobie si sono create condizioni che già in passato hanno determinato incidenti di una certa gravità: il rigelo ha determinato una crosta di ghiaccio che può essere pericolosa se non affrontata con le competenze necessarie e un’attrezzatura appropriata. In Valtellina e in Valchiavenna molta neve in quota con accumuli importanti: il manto è ancora in fase di assestamento, quindi attenzione e cautela: consultate i bollettini ufficiali e rivolgetevi ai professionisti della montagna».

Occorre, quindi, prestare la massima attenzione per evitare incidenti che possono, purtroppo, anche rivelarsi tragici. «Il Soccorso alpino ha attivato tutte le componenti specializzate per questo tipo di situazione ma alla base della prevenzione c’è sempre la responsabilità personale – concludono i tecnici del Cnsas – il rischio non è un fattore oggettivo, è determinato dai comportamenti, più o meno consapevoli e accorti, che i singoli mettono in atto».