Pronto soccorso di Morbegno: raccolte 2.500 firme per salvarlo

Il sindacalista Mescia: «Se chiudesse in Bassa Valle, quello di Sondrio rischia il collasso»

  Il Pronto soccorso di Morbegno (National Press)

Il Pronto soccorso di Morbegno (National Press)

Morbegno, 21 febbraio 2017 - Mobilitazione su più fronti per salvare il Pronto soccorso di Morbegno e la sua attività anche di notte, 24 ore su 24. Da un lato una vera insurrezione popolare, con la raccolta firme online che ha superato ieri pomeriggio le duemila sottoscrizioni, a cui si aggiungono più di 500 firme in calce alla raccolta cartacea nei negozi morbegnesi e della Bassa Valle, dall’altro voci autorevoli, come quella di Luigi Mescia, già dirigente dell’ospedale Morelli, che ha scritto una lettera indirizzata agli enti locali della Bassa Valle, ma anche al comitato «Ps 118 salviamo la sanità alpina», all’Ordine dei Medici della Provincia, agli operatori del settore e al presidente della Conferenza dei sindaci, nonché alla dirigenza sanitaria a proposito del Pot (Presidio ospedaliero territoriale) di Morbegno.

«Se non si fa fa nulla - scrive Mescia - prevarrà la soluzione proposta e caldeggiata da Areu, quindi un “pronto intervento”, sia esso di 8 o 14 ore giornaliere che di 24 ore. In questa logica, tutta l’area del morbegnese e parte della Valchiavenna sarà preda di strutture private, anche convenzionate. Il territorio è formato dalla zona della Bassa Valtellina che si estende dal Trivio di Fuentes fino ai Comuni di Buglio in Monte e di Forcola. La popolazione interessata è di circa 50mila abitanti. Non va trascurata l’incidenza dell’area industriale, artigianale, commerciale, agricola e turistica, sia invernale che estiva, che incidono profondamente su tutto il tessuto residenziale, produttivo e di trasporto. Si deve poter usufruire di un “Pronto soccorso”, anche se ci saranno più costi. Vi saranno anche più ricavi, in quanto gli specialisti medico-infermieristici potrebbero far concorrenza alle strutture private che attualmente spuntano come “funghi”». «Nè va sottovalutato il fatto che al Pronto soccorso di Morbegno fanno ricorso più di 14mila cittadini, ben più di Menaggio che ne conta circa 7mila e di Edolo che ne conta circa 6mila - prosegue Mescia nella missiva -. Nessuno pensa di chiudere quello di Menaggio né quello di Edolo. Il fatto che la maggior parte dei ricorsi al Pronto soccorso di Morbegno siano codici bianchi e verdi non deve trarre in inganno: sono comunque più di mille quelli in codice rosso. Se tutto dovesse confluire nel Pronto soccorso di Sondrio, dove la maggior parte dei ricorsi sono sempre, comunque, in codice bianco o verde, si assisterebbe al suo collasso, che di fatto già lo è».