Il dottor Minervini torna a Lecco: "Sempre al fianco dei pazienti"

Dopo ventott’anni e un lungo periodo in Valtellina è tornato nella “sua” città

Il dottor Mauro Silvano Minervini (Cardini)

Il dottor Mauro Silvano Minervini (Cardini)

Sondrio, 24 ottobre 2017 - È tornato nella sua città, quella dove aveva mosso i primi passi nel 1978 nell’allora ospedale di Circolo di via Ghislanzoni a Lecco, come aiutante del professor Dormia. Il dottor Mauro Silvano Minervini, a lungo in servizio in Valtellina, è ora alla clinica Mangioni di Lecco, struttura accreditata dal servizio sanitario nazionale, che fa parte del Gruppo Villa Maria.

Dottor Minervini è tornato nella sua città?

«Sì. Dopo 28 di attività in importanti strutture ospedaliere lombarde, ora sono a Lecco e ho ritrovato medici e professionisti con i quali avevo iniziato l’attività, poi le strade si erano divise».

Qualcosa rispetto al 1978 è cambiato?

«Tantissimo. La medicina ha fatto passi da gigante. In quasi sei lustri lustri lontano da questa città ho avuto la fortuna di lavorare con persone molto preparate e attaccate al proprio lavoro. Da parte mia, sia al San Carlo di Milano che a Sondrio, ho cercato di creare un gruppo di medici e infermieri capaci di lavorare in un ambiente sereno, e tutto il personale infermieristico ha potuto mettere a frutto tutte le proprie capacità».

Il suo lavoro ha avuto anche riconoscimenti?

«In modo particolare all’ospedale di Sondrio, dove ho lavorato gli ultimi 17 anni. Il reparto che ho diretto ha ricevuto il maggior numero di encomi e con circa il 40% dei ricoverati proveniva da fuori provincia».

Si punta sull’innovazione?

«Oltre alla tecnologia che in questi anni ha fatto passi da gigante mi sono sempre preoccupato dell’aspetto umano, psicologico e assistenziale, seguendo il paziente dal suo arrivo nella struttura ospedaliera fino al post intervento chirurgico e in quest’ottica c’è la sinergia tra vari specialisti, diciamo multidisciplinari, tra oncologi e radioterapisti».

C’è una cura di cui va fiero?

«Ce ne sono tante, ad esempio l’intervento con laser oppure la terapia “Cyber Knife” per il trattamento radiologico del tumore della prostata o di metastasi che ha avuto un grandissimo sviluppo».

Alla Clinica Mangioni come si trova?

«Bene. Lavoro al fianco di grandi professionisti, con l’equipe del professor Galdini e ho trovato una grande disponibilità in tutti i collaboratori e questo lo ritengo fondamentale per il mio lavoro».