Sondrio, minaccia la madre con coltello: "Vattene da casa"

Nel frattempo il 30enne si è asseragliato in casa rifiutando di consegnare l’arma da taglio e ha minacciato di colpire anche i carabinieri

Un coltello (Archivio)

Un coltello (Archivio)

Sondrio, 18 ottobre 2016 - La lite scoppiata per futili motivi attorno alle 17.30 di sabato, in via Torelli a Sondrio, è sfociata nell’arresto di un 30enne che, impugnando un coltello, ha minacciato la madre: «Devi andartene al più presto e non più tornare in questa casa...». La donna, scesa in strada in preda alla paura, chiede aiuto al 112 e sul posto, in pochi minuti, giunge una «gazzella» del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sondrio.

Il capitano Federica Galvagno col maggiore Rocco Taurasi il giorno della presentazione alla stampa
Il capitano Federica Galvagno col maggiore Rocco Taurasi il giorno della presentazione alla stampa

All’arrivo dei carabinieri il giovane, già noto alle forze dell’ordine per reati di diversa natura e in passato sottoposto a misure di sicurezza, si era nel frattempo asseragliato nell’alloggio e rifiuta di consegnare l’arma da taglio e, anzi, minaccia di colpire anche i Cc prontamente intervenuti. Ecco perchè, nell’immediatezza, sono stati allertati anche i Vigili del fuoco del Comando provinciale, nell’eventualità si fosse reso necessario l’abbattimento della porta.

Così, fortunatamente, non è stato perchè il comandante della Compagnia carabinieri, capitano Serena Federica Galvagno, vista la situazione ha dirottato in via Torelli, teatro della vicenda, altre pattuglie dell’Arma. Nell'equipaggio di una di queste c’è un militare che conosce il 30enne e lo convince a desistere dalla sua azione.

Lui, il responsabile delle minacce, finalmente esce dall’appartamento e viene accompagnato in caserma. Esperite le formalità di rito e informato il magistrato di turno, che ci dicono essere la dottoressa Barbara Benzi, dichiarato in stato di fermo, viene condotto nel carcere sondriese in attesa di convalida con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia.