Chiuro, in campo i migranti per celebrare i valori della fratellanza

"È stata una bella esperienza, lo sport ha superato le frontiere e ha consentito alle persone di vivere in allegria una giornata speciale"

Chiuro, giornata dello sport insieme ai migranti (Nationale Press)

Chiuro, giornata dello sport insieme ai migranti (Nationale Press)

Chiuro, 11 ottobre 2016 - In campo sono scesi «Libertà», «Uguaglianza», «Pace», «Diritto», «Fraternità», «Giustizia», «Solidarietà» e «Umanità»: 8 squadre di valori, composte da 130 giovani migranti, provenienti dai 19 Centri di accoglienza straordinaria distribuiti sul territorio. Hanno trionfato «Libertà» in atletica e «Uguaglianza» nel calcio ma, a ben vedere, la vittoria più grande l’ha portata a casa la voglia di integrazione che ha sconfitto 1 a 0 l’indifferenza. Grazie a «Manifestiamoci 2016», l’iniziativa organizzata al campo sportivo di Chiuro dalla Centralina, onlus presieduta da don Diego Fognini, in collaborazione con il Comune, la Cartias, il gruppo sportivo del paese, aveva l’obiettivo di smuovere le coscienze per accrescere il senso di umanità e la capacità di apertura verso l’altro.

Perchè, come ha dimostrato la concomitante Marcia per la pace Perugia-Assisi, c’è sempre bisogno di iniziative che favoriscano unità e il superamento di barrire e pregiudizi e che stimolino il dialogo, cercando di risolvere i problemi senza erigere muri o sganciare bombe. Ai piedi dell’altare dove ha celebrato la Messa don Augusto Bormolini, vice direttore della Caritas diocesana, affiancato da don Fognini, c’erano tre giubbotti di salvataggio arancioni che sono poi stati firmati, quale simbolo di speranza e salvezza. Presente anche il prefetto di Sondrio Giuseppe Mario Scalia che, consegnando gli attestati a tutte le squadre partecipanti, ha sottolineato la valenza di unione e solidarietà acquisita dallo sport e l’importante impegno di don Fognini.

«È stata una bella esperienza, lo sport ha superato le frontiere e ha consentito alle persone di vivere in allegria una giornata speciale - ha commentato il sindaco, Tiziano Maffezzini -. Un modo per avvicinarsi a chi ha vissuto sulla propria pelle la tragedia della traversata. Al di là delle polemiche e di come la si pensi sui modi e i termini con i quali si sta portando avanti la questione migranti, l’aspetto umano deve prevalere».