Attentato a Londra: "Ho avuto molta paura ma non voglio chiudermi in casa"

La testimonianza della 28enne sondriese Beatrice Frigerio che vive nella capitale inglese da un anno e quattro mesi insieme al suo ragazzo

Beatrice Frigerio, 28 anni

Beatrice Frigerio, 28 anni

Sondrio, 24 marzo 2017 - Un'auto sulla folla davanti al Parlamento. In tutto quattro morti, compreso l’artefice del massacro, e una quarantina di feriti. A dodici anni dagli attentati kamikaze alla metropolitana, Londra torna a tremare sotto l’attacco dell’Isis, che ieri ne ha rivendicato l’atto terroristico. Sono circa le 15 del 22 marzo (in Italia le 16). Il Big Ben rintocca ogni ora ma in un pomeriggio di pura follia. È quasi sera quando Beatrice riemerge da una lunga riunione in ufficio. Lo schermo del suo cellulare segna decine fra chiamate perse e messaggi. Ma, fortunatamente, lei si trova nel quartiere di Farringdon, ben distante da quel Westminster Bridge attraversato a tutta velocità dall’auto che ha investito decine di pedoni. Beatrice Frigerio, 28 anni, è di Sondrio, ma vive nella capitale inglese da un anno e quattro mesi insieme al suo ragazzo. Ha studiato marketing e ora lavora per un’importante agenzia di media. Scorre le news e in un lampo realizza ciò che è accaduto a pochi chilometri da lei: il terrorismo ha colpito di nuovo.

«Per me è stato uno choc - racconta la ragazza valtellinese -. Tantissimi sms di parenti e amici preoccupati per le mie condizioni. Li ho rassicurati uno a uno. Fortunatamente abito e lavoro in una zona lontana dall’attentato, ma non nego di aver avuto qualche istante di smarrimento. Uscita dall’edificio per far ritorno a casa, ad esempio, mi sono chiesta: “Ora che faccio? Predo l’autobus o la metropolitana? Forse è meglio che vada a piedi”. Ma il mio quartiere dista davvero troppo, così, nonostante i timori iniziali, ho deciso di prendere la metro, anche se la tensione era palpabile. Qui in Gran Bretagna le persone sono molto più riservate che in Italia, tendono a vivere paura e dolore in modo molto diverso, più composto. Eppure non ci sono parole per descrivere quello che è successo e stasera (ieri sera per chi legge, ndr.) farò il possibile per prendere parte alle veglia organizzata in centro per mostrare la mia solidarietà nei confronti delle vittime». «Ho avuto paura - conclude Beatrice - ma questo episodio non mi impedirà di andare avanti, di continuare a viaggiare e di vivere la mia vita. Oggi, purtroppo, i terroristi possono essere ovunque, e Londra non è più pericolosa di altre città».