Sportivi e amanti dello shopping devono convivere nelle vie principali (Orlandi)
Livigno, 22 agosto 2017 - «Bici e pedoni nella Ztl: da far convivere o separare?». È la domanda che il gruppo consiliare Punto Livigno, che amministra la località turistica, ha postato su Facebook, scatenando le polemiche e l’ira dei residenti.
«In queste giornate di agosto, con le strade piene di persone a piedi per il centro, emerge con forza la necessità di trovare una soluzione alla presenza anche di biciclette lungo la stessa strada. Un’ipotesi che vorremmo discutere con voi è quella di vietare l’accesso alle due ruote (a meno che non vengano accompagnate a mano) nei periodi di punta per evitare spiacevoli inconvenienti. Voi cosa ne pensate?». «Purtroppo sulle due ruote regna un’incredibile maleducazione e nessuno controlla, magari non tutti lo fanno ma c’è poco rispetto per i pedoni», commenta Renata M., appoggiando l’iniziativa, mentre Manuela M. solleva un’obiezione: «E chi si deve spostare in bici per lavoro? Perché non è possibile trovare un parcheggio che non sia a pagamento. Mi sembra che per chi lavora non ci siano agevolazioni. Se potessero farebbero pagare anche l’aria». Pronta la risposta di Fabio F.: «Basterebbe un po’ di buonsenso per una civile convivenza, ma dato che a volte manca, qualche rischio sia per pedoni che ciclisti si crea. Vietare il transito alle bici significherebbe considerarle come ogni altro mezzo di locomozione. Ai residenti dovrebbe essere concesso un permesso».
«Divieti del genere sono inutili e controproducenti – commenta poi Anna C. -. Dimentichiamo per un attimo il fatto di aver basato l’economia estiva sulle biciclette, una volta vietate che intendete fare? Multare tutti i residenti, lavoratori e turisti che per anni sono stati abituati a transitare per il centro in sella alla bici? Mi permetto di dire che mi pare una vera assurdità, visto che nemmeno multate gli incivili che puntualmente buttano i mozziconi a terra (per non parlare di altro) e davvero pensate di gestire una cosa del genere? Il problema di fondo non sono le bici, ma come sempre l’assenza di senso civico di pedoni, ciclisti e automobilisti».