Valchiavenna, ancora incendi: le fiamme avanzano nei boschi della montagna

Canadair in volo senza sosta da quattro giorni

Un intervento per incendio in un bosco (foto di repertorio)

Un intervento per incendio in un bosco (foto di repertorio)

Piuro, 23 aprile 2017 - Le fiamme non danno tregua ai boschi sopra Piuro, e sono ora più di 150 gli ettari bruciati. Cifre spaventose che danno un’idea del terrificante rogo che da quattro giorni tiene alta l’allerta in Valchiavenna. E man mano che le ore e i giorni passano, la situazione peggiora e sempre più velocemente. Nei primi due giorni in fumo erano andati una ventina di ettari, poi quasi cento in 24 ore e gli alberi continuano a bruciare. Le fiamme, inizialmente circoscritte alle località Savogno e Santa Croce di Piuro, si sono via via spostate verso Villa di Chiavenna e il confine con la Svizzera. E quella tra venerdì e sabato è stata una nottata di fuoico, con il sindaco di Piuro, Omar Iacomella, e quello di Chiavenna, Luca Della Bitta, che è anche presidente della Provincia di Sondrio, rimasti ore a monitorare la situazione.

Un canadair da giorni percorre costantemente la tratta che conduce verso il Lago di Lecco. Nel capoluogo è forte il via-vai di mezzi aerei, visto il contemporaneo passaggio dei mezzi che stanno lavorando per spegnere un altro incendio, quello che da tre giorni sta flagellando la Val Taleggio nella Bergamasca. Al lavoro da giorni anche i Vigili del fuoco, la Protezione civile e tanti volontari.  Oltre al tentativo di domare le fiamme, si lavora anche per cercare di proteggere le zone in cui il rogo sembra ormai spento e per evitare, attraverso fasce «tagliafuoco«, che le fiamme possano raggiungere le zone abitate. Ma quello tra Piuro e Villa di Chiavenna non è l’unico fronte in provincia di Sondrio, letteralmente assediata da una serie di incendi, di piccola e media entità, che stanno distruggendo ettari ed ettari di bosco in diverse località.

Dopo quello valchiavennasco, il rogo che ha maggiormente preoccupato, ma che ormai appare domato, è quello di Mello, nella zona del Vallone. Le fiamme, divampate giovedì e spente nella mattinata di venerdì, hanno distrutto due ettari e mezzo di bosco. E la situazione è ancora costantemente monitorata per la paura che, con le attuali condizioni meteorologiche, possa riprendere vita qualche focolaio apparentemente sopito, soprattutto nella zona intorno al canalone, a 900 metri di quota sopra il paese, dove l’incendio ha preso vita. All'origine di questo incendio, secondo gli esperti, potrebbe esserci un piromane, e non si tratta dell’unico caso in Valtellina nelle ultime ore. «Dalle indagini finora condotte - spiega Andrea Turco, comandante provinciale dell’ormai ex Corpo forestale dello Stato - il rogo risulta senza dubbio doloso. Non erano in corso lavori di ripulitura del sottobosco e nella zona che è disabitata non può essere partita accidentalmente una scintilla. Sembra proprio che sia partito, in più punti, dalla mano di qualcuno».

Stesso timore, quasi una certezza, anche per una serie di piccoli incendi già domati che hanno colpito i boschi nella zona di Piateda nei giorni scorsi. La paura, in questo caso, è che ci sia uno o più piromani che abbiano volontariamente innescato i roghi a distanza di qualche chilometro l’uno dall’altro, richiedendo così gli interventi dei Vigili del fuoco che a metà settimana hanno dovuto letteralmente rincorrere le fiamme: non appena riuscivano a domare un rogo, eccone un altro che veniva acceso.