Giallo di Grosotto, droga nel sangue di Emanuele e Veronica

Depositata la relazione definitiva della perizia tossicologica: sia Emanuele che Veronica avevano fatto uso di cannabinoidi, presenti in modiche quantità nel sangue di entrambi di Susanna Zambon

Grosotto, il luogo in cui è stata trovata Veronica Balsamo. Indiziato per omicidio Emanuele Casula

Grosotto, il luogo in cui è stata trovata Veronica Balsamo. Indiziato per omicidio Emanuele Casula

Grosotto (Sondrio), 25 ottobre 2014 - Emanuele Casula non ha confessato, nemmeno sotto il fuoco incrociato delle domande dei due pm, il procuratore aggiunto Elvira Antonelli e il sostituto Giacomo Puricelli. Il contenuto dell’interrogatorio cui è stato sottoposto il giovane, accusato dell’omicidio di Veronica Balsamo e del tentato omicidio di Gianmario Lucchini, è stato posto sotto segreto istruttorio, nulla si può sapere sulle domande e tanto meno sulle risposte. «È andato bene – si limita a commentare il suo legale, l’avvocato Francesco Romualdi –, ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste, alcune anche più di una volta, e non si è mai contraddetto. Si è dimostrato disponibile. Abbiamo chiesto l’interrogatorio perché la Procura ci aveva chiesto un incontro già quando Emanuele è stato arrestato, ma non conoscevamo ancora gli atti. Ora, invece, abbiamo conoscenza di tutto l’impianto accusatorio, quindi era il momento adatto per incontrare gli inquirenti. Il mio assistito ricorda tutto di quella sera, sono pochi gli attimi, questione di pochi secondi, di cui non ha ricordo. Non si spiega la presenza del suo sangue sul cacciavite con cui è stato ferito Lucchini e nemmeno le tracce del Dna di Veronica e del chierichetto sui suoi pantaloni». Lunedì l’avvocato presenterà al gip Carlo Camnasio la richiesta di sottoporre Casula a perizia psichiatrica. È stata invece depositata giovedì la relazione definitiva della perizia tossicologica: sia Emanuele che Veronica avevano fatto uso di cannabinoidi, presenti in modiche quantità nel sangue di entrambi e assunti, secondo l’esperta Marina Caligara, non in periodo immediatamente antecedente alla morte della giovane. 

Infine, potrebbe tornare prima del previsto a casa il corpo di Veronica. La mamma, Sonia Della Valle, ha fatto richiesta alla Procura di restituzione del cadavere, richiesta poi girata dal pm, proprio su istanza della parte lesa, al gip, che non ha potuto accoglierla per non violare il termine dei 60 giorni dato al consulente tecnico d’ufficio che ha effettuato il secondo esame autoptico in sede di incidente probatorio. Ma la mamma di Veronica ha dato mandato al suo legale, Enza Mainini, di fare opposizione alla decisione del giudice, che ha così deciso di fissare un’udienza con tutte le parti, compreso il Ctu, per stabilire se è necessario che la salma rimanga all’istituto di Medicina legale di Milano.