Frana in Val Bregaglia, la Svizzera apre un'inchiesta: i dispersi sapevano del pericolo?

Il Comune di Bondo aveva fatto installare cartelli segnalatori lungo tutti i sentieri a rischio e in alcuni casi era stato esplicitato il divieto d'accesso

La frana in Val Bregaglia (Orlandi)

La frana in Val Bregaglia (Orlandi)

Villa di Chiavenna (Sondrio), 28 agosto 2017 - Dopo la frana staccatasi dal Pizzo Cengalo che ha investito il paese svizzero di Bondo, a un passo dal confine con Villa di Chiavenna, e presumibilmente travolto e ucciso otto escursionisti svizzeri, tedeschi e austriaci, le cui ricerche sono state definitivamente interrotte, la Procura elvetica ha aperto un'inchiesta per determinare se i dispersi fossero coscienti del pericolo che avrebbero corso avventurandosi nell'area a rischio; in altre parole, se non vi siano state negligenze.

La sindaca di Bondo Anna Giacometti ha dichiarato a più riprese che il Comune ha fatto installare cartelli segnalatori lungo tutti i sentieri, uno dei quali era anche stato sbarrato. Lettere d'avvertimento erano state inoltre mandate a tutti i proprietari della zona e, in alcuni casi, era stato pronunciato un divieto d'accesso. La stessa sindaca qualche giorno fa aveva già assicurato ,rispondendo a un giornalista italiano, che "anche in Svizzera" sarebbe stata aperta un'inchiesta.