Frana in Val Bregaglia, interrotte le ricerche dei dispersi in alta quota

L’allerta rimane elevata e ora i geologi sono al lavoro per monitorare la situazione lungo tutta la val Bondasca, effettuando nuove misurazioni

La frana a valle (Orlandi)

La frana a valle (Orlandi)

Villa di Chiavenna (Sondrio), 28 agosto 2017 - Una nuova, piccola scarica, nella serata di sabato, poi la notte è trascorsa tranquilla in Val Bregaglia, in Svizzera, a pochi chilometri dal confine con Villa di Chiavenna. L’allerta rimane elevata dopo l’imponente frana, e ora i geologi sono al lavoro per monitorare la situazione lungo tutta la val Bondasca, effettuando nuove misurazioni. Le incognite sono rappresentate dalle piogge, che porterebbero a un peggioramento della situazione. Le certezze sono che il Pizzo Cengalo scaricherà (prima o poi, ma comunque entro fine anno) un altro milione di metri cubi di materiale, oltre ai quattro precipitati dopo il primo evento di mercoledì (tre dei quali sono ancora in movimento).

Sono state abbandonate, intanto, le ricerche degli otto dispersi. Non ci sono, infatti, speranze di trovarli in vita e, per di più, il pericolo di nuove colate è tutt’altro che remoto. La Polizia grigionese, quindi, prima ha comunicato la sospensione dell’attività di ricerca, avvenuta subito dopo il secondo smottamento nel pomeriggio di venerdì, poi ha annunciato che non si continuerà a cercare. I dispersi (due persone di nazionalità svizzera, quattro tedeschi e due austriaci) mancano all’appello da mercoledì, quando la prima frana, quella più imponente, è scesa sulla val Bondasca.

«È stato appurato che gli escursionisti si trovavano effettivamente nella parte interna della Val Bondasca, nella zona della frana – ha spiegato la Polizia grigionese –. Da quell’altezza, e nelle proporzioni registrate, il distacco ha portato ad una pioggia di massi discesa ad una velocità di 250 chilometri all’ora. Le otto persone sono state quindi con ogni probabilità travolte dalla frana».