Un orologio a cucù made in Valtellina incanta New York

Si chiama Dalì, lo vendono al MoMA

Gianfranco Pirondini con le sue opere

Gianfranco Pirondini con le sue opere

Cosio Valtellino (Sondrio), 21 giugno 2017 - Opere d'arte senza tempo, finemente rifinite a mano e concepite sulla base delle più moderne forme di design. Sono gli orologi a cucù che prendono forma dalle sapienti mani di Giovanni Pirondini e da quelle del fratello Ambrogio, fra le mura del laboratorio di Regoledo, minuscola frazione nel Comune di Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio. Una di queste, in particolare, ha catturato l’attenzione della critica internazionale tanto da spingere il MoMA di New York a volerne uno stock da esibire e vendere nello showroom interno. Il prezzo di listino si aggira sui 220 euro. L’orologio è di un vivo giallo melone con base e tromba in faggio massello tornito e, per la sua inconfondibile decorazione con baffetti all’insù, non poteva che chiamarsi “Dalì”.

«Qualche mese fa abbiamo ricevuto una mail direttamente dal museo, interessato a ricevere un campione del modello ‘Dalì’ - racconta Giovanni Pirondini -. Immagino che abbiano visto il nostro orologio esposto in qualche negozio o in rete. E presumo che a colpirli, oltre al design, sia stato il suo nome. In poco tempo ci è stato commissionato un primo ordine interessante da consegnare in due lotti per circa 150 pezzi. La settimana prossima partiranno alla volta di Manhattan». Un oggetto dei desideri nato quasi per caso, tre anni fa. «Il progetto è firmato in collaborazione con Antonio Farina, giovane designer che ha avuto l’idea di decorare la scatoletta dell’orologio con segni grafici che lo rendessero unico - spiega -. Come “Dalì” c’è anche il modello “John Lennon” con i suoi immancabili occhiali tondi, fra i più richiesti in catalogo. In lavorazione abbiamo anche “Magritte” per il quale abbiamo persino brevettato un sistema di suoneria unico al mondo».

Una storia d’artigianato e dedizione che affonda le sue radici nel 1978 quando, con il marchio «Arti e Mestieri», venne fondata da Ambrogio l’azienda che oggi porta il nome di «Pirondini Italia». «All’inizio producevamo oggetti da tavola per la cucina. Ma nei primi anni ’90 ci siamo concentrati esclusivamente sugli orologi a cucù dal design moderno. Allora, la nostra, fu la prima azienda al mondo a presentare un’intera collezione di orologi a cucù ripensati in chiave moderna». Una felice intuizione che, negli anni, ha consentito ai fratelli Pirondini di conquistare il mercato giapponese e coreano, seguito da interessanti affari anche in Inghilterra e Germania. E ora, dal lavoro appassionato e meticoloso di poche mani, il fascino degli orologi a cucù della Valtellina è pronto a conquistare i visitatori del più celebre museo d’arte moderna.