Grosio, un paese sotto choc per la morte di Claudia Bordoni

I compaesani di Claudia: "Il dolore oggi è calato, come una nuvola scura, su questa comunità. Buon viaggio dolce mammina". Intanto il pm indaga per omicidio colposo

Claudia Bordoni, la grosina morta in ospedale mentre era incinta di due gemelle

Claudia Bordoni, la grosina morta in ospedale mentre era incinta di due gemelle

Grosio (Sondrio), 30 aprile 2016 - Un paese sotto choc. L'intera comunità di Grosio è in lutto per la morte della compaesana Claudia Bordoni, morta all'ospedale a 36 anni mentre era incinta di due gemelli dopo la procedura di procreazione assistita. 

La donna era stata ricoverata dal 13 al 21 aprile scorso al San Raffaele di Milano per complicazioni per poi essere trasferita alla clinica Mangiagalli, dotata di strutture specializzate e dove esiste anche un reparto di terapia intensiva neonatale. Nel corso di questo periodo di complicazioni legate alla gravidanza, tra l'altro, era passata anche per il Pronto soccorso dell'ospedale di Busto Arsizio. Ed è morta poi giovedì scorso alla Mangiagalli per un'emorragia gastrica

"Per chi è di Grosio, per chi non lo è da sempre - scrive Rossella P. sulla pagina Facebook di 'Sei di Grosio se...' - mi permetto umilmente di esprimere come mamma e come nonna il dolore che oggi è calato, come una nuvola scura, su questa comunità. Buon viaggio dolce mammina!". Ancora increduli i grosini che affidano i loro commenti sulle pagine Facebook e sul web. "In una Grosio ancora sgomenta per la tragica scomparsa della sua concittadina Claudia si è inaugurato oggi nel parco della Villa Visconti Venosta la nuova 'Area del sorriso', la prima del suo genere in Valtellina". E ancora: "Oggigiorno non è possibile! Come possono accadere tragedie simili?"

I genitori Adele e Giuliano vivono a Grosio dove hanno una rinomata macelleria, specializzata nella produzione di bresaole artigianali, mentre il fratello più giovane è titolare a Sondrio di un salumificio. "Desiderava tanto diventare mamma - racconta un'amica di infanzia, Paola - e dopo diversi tentativi di restare incinta andati a vuoto si era affidata alla tecnica della procreazione assistita". 

"La famiglia della vittima vuole sapere cosa realmente sia accaduto, se si sia trattato di una fatalità o esistano negligenze ed eventuali responsabilità - spiega l'avvocato Antonio Sala Della Cuna - e senza accusare nessuno mi ha incaricato di presentare alla Procura di Milano un esposto affinché si indaghi. La vicenda presenta alcuni lati oscuri e l'indagine li potrà chiarire". "Portiamo alla famiglia il cordoglio del paese con sentimenti di grande vicinanza - dichiara il vice sindaco di Grosio, Roberto Baitieri -. Siamo vicini ai familiari così duramente colpiti nel grave lutto, anche se la ragazza da diversi anni viveva stabilmente a Milano".